PALAGONIA. Lo sfogo di una mamma con una figlia che frequenta il secondo anno della Materna: «Mia figlia disabile a scuola senza maestra».
La piccola è cieca, non parla e neanche cammina. Per lei c’è bisogno di un insegnante «specializzato»
«Mia figlia non cammina, non parla ed è cieca. Ai gravi disagi psico-fisici della bimba, che frequenta il secondo anno di scuola materna, si aggiungono gli ostacoli enormi della burocrazia.
Sarebbe necessaria, secondo le previsioni di una legge, la presenza in classe di un docente per portatori di handicap.
Qualche supporto arriva, invece, da due operatrici non qualificate, che si adoperano in quattro classi».
Indignazione, delusione, rabbia: emergono almeno tre sentimenti da una lettera-appello della mamma di Giulia (nome di fantasia), la sfortunata bambina di 5 anni che attende, in un
istituto scolastico di Palagonia, azioni assistenziali adeguate al suo status di disabile. Il genitore non rivendica il "diritto" alla presenza di una maestra di sostegno, che assicura già in aula, con dedizione professionale e amore, ogni disponibilità e aiuto.
Secondo la madre di Giulia «manca un insegnante per portatori di handicap sensoriali» nell’ambito delle attività didattiche. Vane sarebbero finora state - si apprende da una missiva al nostro giornale - le segnalazioni e le richieste agli amministratori comunali: «A mio marito sono stati dapprima opposti i noti problemi finanziari dell’Ente.
Poi sono state fornite generiche garanzie d’intervento, che non si sono tradotte, però, in alcun servizio concreto».
Giulia è affetta da una grave sindrome di Dandy-Walker, che le impedisce, oltre alle normali percezioni dei sensi e alle relazioni esterne, pure il soddisfacimento autonomo di alcune esigenze
fisiologiche. I genitori puntano l’indice "contro l’attuale stato d’abbandono e le false promesse. Non è possibile dover combattere, a Palagonia, contro gli aspetti burocratici della pubblica amministrazione e le disposizioni normative".
Il Comune ha escluso, tuttavia, responsabilità dirette nella vicenda: «La nomina di un docente per disabili con deficit sensoriali - si osserva in una nota dell’Ente - non è prevista nella
scuola materna, bensì nella scuola elementare.
L’Ufficio servizi sociali e il sindaco, tuttavia, sono assolutamente sensibili al caso, impegnandosi a fornire le forme più opportune d’assistenza diretta».
LUCIO GAMBERA
La piccola è cieca, non parla e neanche cammina. Per lei c’è bisogno di un insegnante «specializzato»
«Mia figlia non cammina, non parla ed è cieca. Ai gravi disagi psico-fisici della bimba, che frequenta il secondo anno di scuola materna, si aggiungono gli ostacoli enormi della burocrazia.
Sarebbe necessaria, secondo le previsioni di una legge, la presenza in classe di un docente per portatori di handicap.
Qualche supporto arriva, invece, da due operatrici non qualificate, che si adoperano in quattro classi».
Indignazione, delusione, rabbia: emergono almeno tre sentimenti da una lettera-appello della mamma di Giulia (nome di fantasia), la sfortunata bambina di 5 anni che attende, in un
istituto scolastico di Palagonia, azioni assistenziali adeguate al suo status di disabile. Il genitore non rivendica il "diritto" alla presenza di una maestra di sostegno, che assicura già in aula, con dedizione professionale e amore, ogni disponibilità e aiuto.
Secondo la madre di Giulia «manca un insegnante per portatori di handicap sensoriali» nell’ambito delle attività didattiche. Vane sarebbero finora state - si apprende da una missiva al nostro giornale - le segnalazioni e le richieste agli amministratori comunali: «A mio marito sono stati dapprima opposti i noti problemi finanziari dell’Ente.
Poi sono state fornite generiche garanzie d’intervento, che non si sono tradotte, però, in alcun servizio concreto».
Giulia è affetta da una grave sindrome di Dandy-Walker, che le impedisce, oltre alle normali percezioni dei sensi e alle relazioni esterne, pure il soddisfacimento autonomo di alcune esigenze
fisiologiche. I genitori puntano l’indice "contro l’attuale stato d’abbandono e le false promesse. Non è possibile dover combattere, a Palagonia, contro gli aspetti burocratici della pubblica amministrazione e le disposizioni normative".
Il Comune ha escluso, tuttavia, responsabilità dirette nella vicenda: «La nomina di un docente per disabili con deficit sensoriali - si osserva in una nota dell’Ente - non è prevista nella
scuola materna, bensì nella scuola elementare.
L’Ufficio servizi sociali e il sindaco, tuttavia, sono assolutamente sensibili al caso, impegnandosi a fornire le forme più opportune d’assistenza diretta».
LUCIO GAMBERA