domenica 28 febbraio 2010

PALAGONIA: GRIDO DI RABBIA E DOLORE DI UNA MAMMA.



PALAGONIA. Lo sfogo di una mamma con una figlia che frequenta il secondo anno della Materna: «Mia figlia disabile a scuola senza maestra».
La piccola è cieca, non parla e neanche cammina. Per lei c’è bisogno di un insegnante «specializzato»
«Mia figlia non cammina, non parla ed è cieca. Ai gravi disagi psico-fisici della bimba, che frequenta il secondo anno di scuola materna, si aggiungono gli ostacoli enormi della burocrazia.
Sarebbe necessaria, secondo le previsioni di una legge, la presenza in classe di un docente per portatori di handicap.
Qualche supporto arriva, invece, da due operatrici non qualificate, che si adoperano in quattro classi».
Indignazione, delusione, rabbia: emergono almeno tre sentimenti da una lettera-appello della mamma di Giulia (nome di fantasia), la sfortunata bambina di 5 anni che attende, in un
istituto scolastico di Palagonia, azioni assistenziali adeguate al suo status di disabile. Il genitore non rivendica il "diritto" alla presenza di una maestra di sostegno, che assicura già in aula, con dedizione professionale e amore, ogni disponibilità e aiuto.
Secondo la madre di Giulia «manca un insegnante per portatori di handicap sensoriali» nell’ambito delle attività didattiche. Vane sarebbero finora state - si apprende da una missiva al nostro giornale - le segnalazioni e le richieste agli amministratori comunali: «A mio marito sono stati dapprima opposti i noti problemi finanziari dell’Ente.
Poi sono state fornite generiche garanzie d’intervento, che non si sono tradotte, però, in alcun servizio concreto».
Giulia è affetta da una grave sindrome di Dandy-Walker, che le impedisce, oltre alle normali percezioni dei sensi e alle relazioni esterne, pure il soddisfacimento autonomo di alcune esigenze
fisiologiche. I genitori puntano l’indice "contro l’attuale stato d’abbandono e le false promesse. Non è possibile dover combattere, a Palagonia, contro gli aspetti burocratici della pubblica amministrazione e le disposizioni normative".
Il Comune ha escluso, tuttavia, responsabilità dirette nella vicenda: «La nomina di un docente per disabili con deficit sensoriali - si osserva in una nota dell’Ente - non è prevista nella
scuola materna, bensì nella scuola elementare.
L’Ufficio servizi sociali e il sindaco, tuttavia, sono assolutamente sensibili al caso, impegnandosi a fornire le forme più opportune d’assistenza diretta».
LUCIO GAMBERA

venerdì 26 febbraio 2010

ECCO COME LA " Casta" POLITICA PALAGONESE DEFINISCE LA REDAZIONE DI QUESTO BLOG ED I DIRIGENTI DEL PARTITO DEMOCRATICO LOCALE: grandi rompico....ni.



ABBIAMO SCOMPAGINATO I GIOCHI!!!!!!!!!!!




Dopo la pubblicazione, nel nostro blog, del post Palagonia: il grande inciucio, siamo diventati ancora più antipatici ( per i soliti nostri noti avversari politici) di prima.


Sembra che aver detto in anticipo il numero di assessori ( sette) che il primo cittadino si apprestava a nominare abbia fatto saltare il banco.




Infatti per non darla vinta alla redazione di questo blog, ed anche per evitare critiche dalla città, i mentori della politica locale hanno dovuto fare marcia indietro: non più sette ma cinque assessori.




Non avevano, però, messo in conto che così facendo qualcuno sarebbe rimasto a terra: cosa che è puntualmente successo. La mancata nomina, fino ad adesso, degli altri assessori sembra sia dovuto al fatto che gli scontenti abbiano pensato di uscire fuori dalla maggioranza.




Hanno dovuto rifare i conti, che non tornano, ed hanno anche pensato di mettere sul piatto la nomina (con relativi stipendi di circa 1.200 euro mensili) del Presidente del Consiglio e del suo vice.




Ma l' oste (l'attuale Presidente del Consiglio) si è ribellato ed allora: CONTROORDINE AMICI E CAMERATI tutto da rifare. Il balletto ai danni dei palagonesi continua senza che a lor signori interessi occuparsi dei problemi reali che avviliscono questa città.




Qualcuno sostiene che per conforto basta volgere lo sguardo alle migliaia di buche che vanno moltiplicandosi di giorno in giorno nelle nostre strade, chiudere gli occhi e sprofondarci con tutta la macchina dentro, riaprirli subito dopo (magari mentre si sta imprecando) e veder apparire come un ANGELO venuto dal cielo "L' ASSESSORE (senza delega ma con tanti poteri) DELLE BUCHE".


Ti prometterà che al più presto sarà tutto coperto con catrame e potrai vivere felice e contento nel paese dove le buche si producono industrialmente per poterle poi riparare.




SIAMO SEMPRE PIU' CONVINTI CHE L' UNICA STRADA (con o senza buche) PERCORRIBILE E' QUELLA DELLE ELEZIONI SUBITO. SIANO I PALAGONESI A DECIDERE DA CHI FARSI AMMINISTRARE.




mercoledì 24 febbraio 2010

CHI E' STATO IL VERO ARTEFICE DELL' ULTIMA CRISI AMMINISTRATIVA A PALAGONIA?


Ci chiediamo come mai senza nessun preavviso o motivazione politica, fulmini e tempeste si sono abbattuti sugli assessori a cui è stata revocata la delega da Calanducci.

Potremmo pensare alla volontà del sindaco di rilanciare l'azione amministrativa con altri soggetti non contento dell'impegno che gli assessori in carica avevano fino a quel momento profuso.

Potremmo, altresì, pensare al riequilibrio fra le forze che sostenevano il sindaco.

Potremmo continuare pensando alle nottate sonnambule che il primo cittadino probabilmente avrà trascorso dopo aver deciso (sic) di fare a meno del gruppo fagoniano.

MA C'E' UNA COSA CHE CI CHIEDIAMO CON INSISTENZA:
COSA CI FACEVA L'ON.LE, RAMACCHESE, DELLA PDL NELLA STANZA DEL SINDACO QUALCHE GIORNO PRIMA DELL'AZZERAMENTO DELLE DELEGHE?

Può l'On.le Limoli essere il mentore del nuovo ciclo politico amministrativo di Palagonia?
E nel caso, la nostra curiosità diventa più forte nel domandarci cosa ne pensa l'ON.le Presidente della Regione, il leghista Lombardo Raffaele, di tutta l'operazione (naturalmente, fatto salvo che le suddette indiscrezioni trovino fondamento).

Se il sindaco di Palagonia - speriamo di ricevere una sua smentita che saremmo ben lieti di pubblicare prontamente - pensa che questi metodi siano adatti per amministrare un Comune allora si faccia eleggere a Ramacca, dove la costante presenza del deputato della PDL potrebbe essere considerata pertinente.

Qualche domanda vorremmo porla anche ai tre "paladini della libertà", sempre della PDL, che qualche giorno fa ci hanno "INTIMATO" una smentita sulla nota da noi pubblicata col titolo "PALAGONIA: IL GRANDE INCIUCIO". Se quello che abbiamo appreso, e scritto prima, risultasse vero quale peso politico rispetto ai ramacchesi pensano di avere a Palagonia?
La PDL di cui fanno parte è la stessa di quella a cui fa riferimento l'on.le Limoli?
Se la loro posizione non coincide con la linea politica del deputato,che ricordo avere avuto un ottimo risultato alle elezioni regionali a Palagonia, pensano di dover rimanere ancora in quel partito?

PARENTOPOLI A TERRASINI: CONDANNATO EX SINDACO DI AN.


Un anno e sei mesi all'ex primo cittadino Nino Randazzo e all'ex assessore Aldo Ventimiglia. Assolti gli ex consiglieri comunali Mario Bongiorno e Giovan Battista Pizzi e il politico dell'Udc Giuseppe Sciascia.

Palermo. Si è concluso con due condanne e cinque assoluzioni il processo per la cosiddetta “parentopoli” al Comune di Terrasini. A un anno e sei mesi ciascuno sono stati condannati l'ex sindaco di An Nino Randazzo e l'ex assessore Aldo Ventimiglia. Assolti gli ex consiglieri comunali Mario Bongiorno e Giovan Battista Pizzi, la figlia di quest'ultimo Giorgia, la figlia di Ventimiglia, Milena, e il politico dell'Udc Giuseppe Sciascia.

La vicenda ruota attorno a due delibere del 2004: quella con cui la Giunta, guidata da Randazzo, ampliò la composizione del Nucleo di valutazione del Comune inserendo la figlia dell'assessore Ventimiglia, quella dell'allora consigliere Pizzi, l'ex consigliere comunale Bongiorno e Sciascia. Sotto accusa anche la delibera con cui venne deciso l'aumento dei compensi che spettavano ai membri del Nucleo.

La cosiddetta parentopoli arrivò in Procura quando l'allora capo dei vigili urbani Rosario Palazzolo fece un esposto sostenendo che i nuovi componenti del Nucleo, tutti parenti o amici di assessori e consiglieri, non avessero i requisiti previsti dalla legge per accedere all'incarico. Nell'esposto si denunciava, inoltre, l'irregolarità degli aumenti di compensi passati da 200 a 450 euro al mese.Per la vicenda vennero rinviati a giudizio, con l'accusa di abuso d'ufficio, politici, amministratori e familiari che sarebbero stati favoriti. I giudici della terza sezione del tribunale hanno ritenuto insussistente l'accusa di abuso relativamente alle nomine, mentre hanno condannato sindaco e assessore che emisero l'ordinanza di aumento dei compensi.
(fonte "Giornale di sicilia").

martedì 23 febbraio 2010

PALAGONIA: E' NATA!


Come avevamo previsto, nella mattinata di oggi, il sindaco Calanducci ha partorito la nuova giunta con cui nei prossimi mesi dovrà collaborare ed amministrare Palagonia.


Sembra che al loro rientro i fagoniani l'abbiano fatta da protagonisti, infatti vengono rappresentati in giunta da due laureati (come avevamo anticipato) la sig.ina Raciti e il sig. achitetto Cucuzza, ed hanno altresì ricevuto due deleghe pesanti.


Come da noi scritto, nel post precedente, rimangono in carica l'assessore Cunsolo in rappresentanza di G.Sipala e Astuti S. e l'assessore Mazzei in quota ad un gruppo di consiglieri eletti nelle file della destra e che alle elezioni amministrative scorse appoggiavano il candidato sindaco della PDL Benincasa.


In quota al sindaco rimane il 5° assessore nominato, V. Sipala impiegato alla condotta agraria, fedelissimo del primo cittadino. Il 6° assessore rimane "congelato" per prossime future novità.


Sembra che la guerra interna al MPA sfocierà in una mozione di sfiducia per il presidente del consiglio dott. Giustino che verrebbe sostituito nella carica dal consigliere Malgioglio che fù, a suo tempo, sfiduciato da una cordata con a capo proprio i suoi amici di partito. Oggi la cosa vedrebbe a parte invertita, gli stessi protagonisti.
Appena ci arriveranno altre notizie Vi faremo sapere.

PALAGONIA: FORSE OGGI NASCE LA NUOVA GIUNTA.


Oggi, martedi 23 febbraio 2010, dovrebbe venire alla LUCE la nuova ( ennesima) giunta comunale.


Questa potrebbe essere (sempre per voci di corridoio) la nuova squadra che andrebbe ad amministrare (sic) il paese: riconferma per Mazzei e la prof.ssa Cunsolo,all' UDC assessori 2 (si dice laureati), 1 nominato direttamente dal sindaco ( V. Sipala) ed 1 "congelato" in attesa di nuovi scenari:


Secondo le solite voci di corridoio rimarrebbero fuori i 3 della PDL (Benincasa-Liggieri-Campisi), l'ex vicepresidente del consiglio Toro e qualcuno del Movimento per l'Autonomia.


Appena in grado di dare ulteriori aggiornamenti Vi informeremo come da prassi.

lunedì 22 febbraio 2010

DA CATANIA AL CALATINO PER VENDERE LA DROGA.




CALTAGIRONE (CATANIA) - Sono 42 le persone indagate dalla Procura di Caltagirone nell'ambito di una vasta operazione antidroga coordinata dalla Procura di Caltagirone.I carabinieri della compagnia di Caltagirone hanno eseguito 21 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 10 agli arresti domiciliari e undici obblighi di firma alla polizia giudiziaria. Gli arresti sono stati eseguiti a Caltagirone, Catania, Paternò, Piazza Armerina (Enna) e anche a Corsico (Milano), dove uno degli indagati si era trasferito da poche settimane. L'indagine dei militari dell'Arma, coordinata dal procuratore capo di Caltagirone, Francesco Paolo Giordano, secondo gli investigatori, ha permesso di sgominare una rete di spacciatori che acquistava sostanze stupefacenti a Catania e la rivendeva nel Calatino, soprattutto a Caltagirone e Grammichele. In particolare la droga, cocaina e hashish, secondo l'accusa, era riservata a un mercato di giovani clienti, e in alcuni casi anche a minorenni. Durante le attività investigative, che erano state avviate nell'autunno del 2007, sono stati sequestrati circa 500 grammi di sostanza stupefacente
.
"La Sicilia.web".

I LADRI DI SINISTRA COME QUELLI DI DESTRA O DI CENTRO DEVONO STARE IN GALERA.


'Ndrangheta e corruzione, arrestati politici di Pd e Pdl a Trezzano sul Naviglio
In manette l'ex sindaco pd Tiziano Butturini e il consigliere pdl Michele Iannuzzi. Agli arresti anche Gino Terenghi, geometra comunale, mentre una quarta persona, l'imprenditore Andfrea Madaffari, vicepresidente della società immobiliare Kreiamo, già detenuto, ha ricevuto un nuovo ordine d'arresto

Quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite dagli uomini della Dia (Direzione distrettuale antimafia) nell'ambito di un'operazione riguardante il Parco Sud di Milano: tra gli arrestati per corruzione ci sono alcuni funzionari pubblici e uomini politici di Trezzano sul Naviglio (Milano). Le indagini costituiscono il seguito di indagini che, nel novembre 2009, portarono gli investigatori della Dia ad eseguire 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere e al sequestro di beni immobiliari e quote societarie a carico di affiliati al clan della 'ndrangheta Barbaro-Papalia e di persone e società a esso contigue.I nomi. Gli arrestati sono: Tiziano Butturini, esponente politico del Pd ed ex sindaco di Trezzano sul Naviglio, oggi presidente del cda di Tasm e di Amiacque, aziende pubbliche che si occupano della tutela e della gestione delle risorse idriche dell'area milanese, nonché marito dell'attuale sindaco Liana Daniela Scundi; Michele Iannuzzi, esponente politico del Pdl, è stato fino al giugno 2005 assessore ai Lavori pubblici ed ecologia del Comune di Trezzano sul Naviglio, oggi consigliere comunale e ore componente della commissione Edilizia nonché del cda di Tasm; Gino Terenghi, geometra comunale di Trezzano sul Naviglio, e Andrea Madaffari, presidente e vicepresidente della Kreiamo spa, una delle società coinvolte e favorite negli appalti dai funzionari pubblici.La corruzione. Butturini è accusato di corruzione in quanto, tra le altre cose, avrebbe ricevuto 5mila euro e la promessa di altre somme di denaro non quantificate "per affidare a due imprese di ingegneria partecipate da Kreiamo incarichi in violazione del principio di imparzialità amministrativa". Una somma stabilita "in percentuale sull'ammontare del conferendo incarico".Il sistema delle tangenti.
Gli investigatori spiegano che le indagini, coordinate, tra gli altri, dal pm Ilda Boccassini, hanno portato alla luce "un sistema consolidato di pagamenti illeciti, funzionali all'ottenimento da parte del gruppo Kreiamo di favori, autorizzazioni, approvazioni, concessioni nonchè incarichi di consulenza da pubblici funzionari. La prassi era emersa dal ritrovamento di una contabilità occulta della società. L'analisi di "voci di spesa prive di giustificazione lecita" e ulteriori indagini hanno consentito la scoperta di "un vero e proprio sistema di corruzione".Già in carcere. Alfredo Iorio e Andrea Madaffari, presidente e vicepresidente di Kreiamo, operante nel settore immobiliare, sono in carcere dal 2009 per corruzione e per la società è stata disposta nel dicembre scorso la sospensione temporanea dell'amministrazione dei beni. Iannuzzi è accusato, fra l'altro, di aver ricevuto 12mila euro "al fine di compiere atti contrari ai doveri d'ufficio e in particolare al fine di garantire l'approvazione (intervenuta in data 7.2.2007) di un piano di lottizzazione inerente l'area sita in Trezzano sul Naviglio via Maroncelli, in palese violazione" del Piano regolatore. Avrebbe anche ricevuto, nell'occasione, la promessa di ulteriori 100 mila euro. Sono anche stati sequestrati i conti correnti degli indagati per un valore di 256 mila euro.
(22 febbraio 2010)

CRISI AGRUMICOLA



AGRUMICOLTURA. A giorni le modalità per il ritiro In partenza 5.000 vagoni di arance
Le modalità di ritiro delle arance saranno rese note, in un bando, entro la prossima settimana. Gli agrumi circa 5 mila vagoni - saranno poi conferiti alle industrie e trasformati in succhi. Lo ha reso noto il funzionario dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, dott. Rosaria Barresi, che completerà l’iter burocratico e tecnico nei prossimi giorni.

Un ruolo specifico sarà demandato all’Agea, l’agenzia che gestisce, di concerto con il ministero per le Risorse agricole, gli interventi di sostegno economico per le imprese.
Secondo le prime valutazioni, almeno 21 centesimi (per ogni chilogrammo di prodotto conferito) saranno corrisposti ai coltivatori, mentre i restanti 4 centesimi dovrebbero garantire la copertura degli oneri per i servizi.


La notizia è stata resa nota dal Comune di Palagonia, al termine di un incontro del sindaco, Francesco Calanducci, con altri amministratori pubblici del circondario e sindacalisti. Apprezzamenti per il primo epilogo della "vertenza" sono stati espressi dall’assessore comunale di Grammichele, Salvatore Mancuso, dal responsabile locale della Cia, Saretto Vitale, dal segretario di Uila- Uil, Santo Terranova, da operatori della filiera e imprenditori. Soddisfazione è stata espressa dal deputato regionale Franco Calanducci, che ha parlato di «un segnale positivo per l’intero comparto, che ha registrato una proficua mobilitazione nelle ultime settimane. Il conferimento delle arance darà una boccata d’ossigeno a migliaia di produttori del
Calatino-Sud Simeto».

Art. di LUCIO GAMBERA "La Sicilia" 21/02/10

sabato 20 febbraio 2010

PUBBLICHIAMO UNA NOTA PERVENUTA DAL GRUPPO CONSILIARE PDL DI PALAGONIA SUL POST DAL TITOLO: PALAGONIA IL GRANDE INCIUCIO.


E' pervenuta alla nostra redazione una nota da parte del gruppo consiliare PDL sul post da noi pubblicato e dal titolo: PALAGONIA: IL GRANDE INCIUCIO.

Il commento al post firmato Campisi, Benincasa e Liggieri ci chiede, e nello stesso tempo DIFFIDA, di pubblicare una SMENTITA.

Iniziamo col pubblicare, in fotocopia, la nota che abbiamo ricevuto dai tre della PDL:

GRUPPO CONSILIARE PDL

Con il presente commento, si chiede smentita che la PDL abbia alcun accordo politico con l'attuale amministrazione, i consiglieri della PDL Campisi,Liggieri,Benincasa, fedele al ruolo assunto fin da subito dopo le elezioni, comfermano il loro ruolo politico di forza d'opposizione.

Pertanto si diffida di divulgare notizie false e tendenziose.

Firmato

Il gruppo consiliare PDL

La redazione del blog Pdpalagonia ha ritenuto doveroso pubblicare la nota di cui sopra, esattamente per come è scritta, per i seguenti motivi:
1) perchè lo ritiene intellettualmente serio ed onesto, così come fa per tutti i commenti che arrivano ma che non recano offesa a persone o cose;

2) perchè fa piacere sapere che simpatizzanti e rappresentanti istituzionali della destra partecipano al dibattito sul blog;

3) perchè il confronto politico educato e serio porta alla crescita comune a prescindere dalla appartenenza partitica.

4) perchè apprendere che i 3 sottoscrittori del commento non hanno fatto parte, e non lo faranno mai, di maggioranze con a capo il sindaco Calanducci è comunque una buona notizia per chi, come noi, crede che la sola soluzione sia quella di rimettere il tutto nelle mani dei cittadini.

SOLO QUESTE SONO LE MOTIVAZIONI E NON CERTO LA PAURA DELLA DIFFIDA MINACCIOSA che i tre consiglieri comunali della destra, fra le righe, hanno voluto trasmettere;

LA REDAZIONE RIBADISCE quanto già pubblicato nel post RICORDANDO ai tre signori che le notizie erano e sono supposizioni trasmesse, anche, da persone che fanno riferimento alla loro parte politica.

Comunque il tempo, sicuramente a breve, svelerà come stanno le cose: chi entrerà nella nuova giunta ed in rappresentanza di chi, dopodichè potranno farsi tutti i ragionamenti che si vorrà.

venerdì 19 febbraio 2010

BERSANI "sbugiarda" BERTOLASO. A FIRENZE NEL 1966 SPALAVO FANGO.








Bersani al centro della foto con il maglione scuro.



Gli angeli del fango in azione a Firenze nel 1966.

Bersani «sbugiarda» Bertolaso.


Acceso scambio di battute a distanza tra Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e il sottosegretario Guido Bertolaso, al centro delle inchieste più discusse di questi giorni. Il capo della Protezione Civile, in un'intervista a Panorama, aveva polemizzato con il leader democratico: «Se arriva un terremoto chi ci va a spalare? Bersani...?».GUARDA LE FOTOMa la risposta di Bersani è arrivata a stretto giro: «A Bertolaso consiglierei un po' più di umiltà - ha detto Bersani al termine dei lavori d'aula alla Camera - meno arroganza e di volare un po' più basso, perché con me capita male: io a quindici anni spalavo a Firenze, non so lui cosa facesse. Quindi - ha concluso - cerchiamo di volare un po più basso».


Fonte L'Unità.

PALAGONIA:IL GRANDE INCIUCIO.



ECCO LE ULTIME INDISCREZIONI CHE CI ARRIVANO DAL PALAZZO COMUNALE.




Sembra che la nuova giunta di governo palagonese sarà formata da 2 assessori nominati dai quattro consiglieri facente capo al consigliere provinciale dell'UDC, 2 assessori nominati dal MPA di Lombardo, 1 assessore nominato dalla PDL ed 1 a disposizione del sindaco.


Se tutte queste voci di "corridoio" saranno confermate si potrà dire. questa volta provatamente, che le ultime elezioni comunali sono state " LA PIU' GRANDE TRUFFA AI DANNI DEGLI ELETTORI PALAGONESI".

Speriamo di essere smentiti in quel che stiamo anticipando e che a decidere chi debba amministrare la nostra città sia in autonomia, cosi come prevede la legge elettorale, il sindaco oppure SI RITORNI A FAR SCEGLIERE GLI ELETTORI.
P.S. Qualche minuto dopo la pubblicazione del post: Palagonia il grande inciucio, veniamo informati che per motivi poltronali gli assessori nominati, probabilmente, saranno 7 e non sei.
Allora potremmo dire, se tutto sarà confermato, Palagonia: LA GRANDE ABBUFFATA.
Si preannuncia cosi una maggioranza a sostegno di Calanducci di 20 consiglieri cosa che nemmeno i Fagone hanno mai avuto.

giovedì 18 febbraio 2010

PAPA: per furti o bugie nessuna giustificazione.





CITTA' DEL VATICANO - Rubare o mentire non può essere giustificato come una debolezza umana: è quanto ha detto papa Benedetto XVI, parlando oggi a braccio davanti al clero di Roma. "Non si dica più - ha affermato il Pontefice - che ha parlato a braccio - 'ha mentito, e' umano; ha rubato, è umano".
"Questo - ha aggiunto - non è il vero essere umani. Essere umani vuol dire esseri generosi, volere la giustizia, la prudenza, la saggezza essere a immagine di Dio", perché"il peccato non è mai solidarietà è sempre assenza di solidarietà". Il sacerdote, ha spiegato ancora papa Ratzinger, "deve essere uomo, vivere la vera umanità, il vero umanesimo, avere formazione delle virtù umane, sviluppare la sue intelligenza, i suoi affetti. Sappiamo che l'essere umano è ferito dal peccato, ma con l'aiuto di Cristo esce da questo oscuramento della propria natura".
''La parola obbedienza non piace nel nostro tempo, si legge come una imposizione di altri sulla nostra volonta''', ma in realta' e molto piu' legata di quanto si pensi all'icona della ''liberta'''. Lo ha detto Benedetto XVI , incontrando oggi il clero di Roma nel Palazzo Apostolico, come e' tradzione di ogni inizio Quaresima. ''La volonta' di Dio - ha aggiunto - non e' tirannica; non e' una volonta' che sta fuori al nostro essere; se ci conformiano alla volonta' di Dio entriamo nel nostro essere; l'alienazione e' uscire dala volonta' di Dio. L'obbedienza a Dio e' la vera liberta' perche' e' la divinizzazione del nostro essere".

fonte Ansa.

LICATA: il sindaco di destra ha il divieto di soggiorno. Ma lui governa dalla villa al mare.



Licata, il sindaco deve dimorare fuori paese e lui amministra la città dalla villa al mare
Il sindaco di Licata, Angelo Graci, ha il divieto di soggiorno in città dopo aver passato qualche giorno agli arresti domiciliari per una brutta storia di tangenti. Ma il primo cittadino continua ad amministrare il suo Comune e lo fa dalla villa al mare fuori dai confini municipali. Nel centro di Licata, intanto, una tv locale organizza manifestazioni contro il sindaco esiliato
di Alessandra Ziniti

Angelo Graci - LICATA (AGRIGENTO) - Le carte gliele portano nella villetta che ha preso in affitto a San Leone. Anche la giunta, quella "ter" che ha nominato all´antivigilia di Capodanno, quando la bufera era già in corso, si riunisce una volta la settimana a casa sua. E per le conferenze stampa improvvisate - che ora i suoi avvocati gli hanno consigliato di evitare - c´è il Bar Albatros sul lungomare. Da due mesi e mezzo, ormai, il sindaco di Licata amministra a distanza. Lui, Angelo Graci, è nella casa al mare o impegnato negli appuntamenti fuori città, mentre il neo-vicesindaco Marina Barbera sbriga gli affari quotidiani e riceve cittadini e interlocutori nelle stanze del comune a piazza Progresso.Sì perché, a Licata, il sindaco non può mettere piede dai primi di dicembre quando, dopo qualche giorno agli arresti domiciliari per una brutta storia di tangenti che Graci avrebbe incassato per la festa del patrono Sant'Angelo, i giudici hanno deciso di rimetterlo in libertà ma gli hanno imposto il divieto di soggiorno in città. E il prefetto Umberto Postiglione, che lo aveva sospeso al momento dell´arresto, ha dovuto reintegrarlo nell´incarico, così come prevede la legge. Poco importa il paradosso di una città amministrata da un sindaco "esiliato". Che, nonostante il rigetto del suo ricorso da parte del tribunale della libertà, non ha alcuna intenzione di farsi da parte.I legali di Angelo Graci hanno presentato ricorso in Cassazione ma i tempi saranno inevitabilmente lunghi. Nelle more, Graci ha messo su un´altra giunta, composta in buona parte di tecnici e quasi tutti "stranieri". E amministra così, forte di una prima rivincita che ha già assaporato quando, in consiglio comunale, la mozione di sfiducia nei suoi confronti non è passata e, alla fine, a dimettersi è stata la maggior parte dei consiglieri e degli assessori. Con il risultato paradossale che il commissario che la Regione ha mandato a Licata non sostituisce il sindaco ma il consiglio. E, come prevede la legge, si potrebbe andare avanti così per altri tre anni.
«Non mi dimetto perché voglio dimostrare la mia onestà e la mia trasparenza, anche se la magistratura è lenta. Con questa giunta, anche se sono ad Agrigento, posso lavorare tranquillamente». Dopo aver parlato a lungo, adesso Angelo Graci preferisce tenere la bocca chiusa con i giornalisti. Parla invece il vicesindaco Marina Barbera. «Qui l´atmosfera è molto tesa, la cittadinanza è stanca ma noi lavoriamo per ricostruire un rapporto di fiducia. Noi siamo qui tutti i giorni e credo che i cittadini se ne stiano accorgendo. Fino a quando andremo avanti così? Francamente non lo so, l´intenzione del sindaco è quella di arrivare fino a fine mandato, nel 2013. Noi non siamo dei politici, una delle parole d´ordine di questa giunta è il divieto di sfruttare questa esperienza a fini elettorali. Nessuno di noi si ripresenterà. Abbiamo priorità e appuntamenti importanti da affrontare, a cominciare da bilancio del Comune, ma è difficile, siamo persino oggetto di attacchi mediatici continui ormai finiti persino nel gossip». Sesso a pagamento. Eccolo il gossip che da giorni infiamma Licata dopo che una retata di prostitute romene minorenni ha portato alla luce un giro di incontri hard ai quali avrebbero partecipato anche un parente del sindaco Graci e un assessore. Notizie diffuse, ordinanza di custodia cautelare alla mano, dall´emittente televisiva Tv Alfa in prima linea nella battaglia per la "cacciata" del sindaco condotta personalmente dal vulcanico editore dell´emittente Luigi Cucchiara che, scendendo quotidianamente in strada con il suo tg, si è messo alla testa di un movimento al grido "se ne devono andare tutti". Forti del fatto che una prima manifestazione organizzata dai partiti, da molte sigle sindacali e associazioni a sostegno del sindaco, ha radunato in piazza solo qualche decina di persone, Tv Alfa ha rilanciato con una marcia di San Valentino, "per amore di Licata". Il nubifragio di domenica, però, ha rovinato tutto anche se, in piazza Gondar, sotto casa di Graci, con fischietti e cartelloni in mano, si sono ritrovati gli irriducibili e la manifestazione è stata rinviata a data da destinarsi.

mercoledì 17 febbraio 2010

MEDICI ED AVVOCATI ARRESTATI PER LUCROSE TRUFFE.


Bliz della polstrada: ai domiciliare pure l'ex COORDINATORE PROVINCIALE ed ATTUALE CONSIGLIERE COMUNALE A COSENZA DEL PDL SERGIO BARTOLETTI.




La polstrada ha arrestato, ieri mattina, quattro avvocati, due medici, un fisioterapista e il titolare di un'agenzia di pratiche automobilistiche, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Cosenza, su richiesta del PM Cozzolino e del procuratore Granieri.




Agli ARRESTI DOMICILIARI è stato assegnato il CONSIGLIERE COMUNALE ed ex COORDINATORE PROVINCIALE del PDL, SERGIO BARTOLETTI, medico dell'Asp, accusato di aver rilasciato certificati sanitari fittizi. Il professionista, nonchè politico, difeso dagli avvocati Sammarco e Gaetano, sarà interrogato oggi dal Gip.
fonte "Gazzetta del Sud" del 17/02/10

PALAGONIA: COMUNICATO UFFICIALE RITIRO DELEGHE ASSESSORIALI.


nelle foto: gli assessori defenestrati.



























IL SINDACO CALANDUCCI AZZERA LA GIUNTA


Martedì 16 Febbraio 2010 12:55
Nella tarda serata di ieri il sindaco di Palagonia, Francesco Calanducci, con propria determina, ha revocato le deleghe agli assessori della sua Giunta. La decisione e' stata comunicata dallo stesso primo cittadino nel corso di un incontro a Palazzo di Città. "Nonostante i buoni risultati che ci hanno permesso di non sforare il patto di stabilità nel 2009 - ha detto il sindaco - manca lo slancio per una azione amministrativa che, nei prossimi tre anni, consenta a questa amministrazione comunale di portare a termine il programma approvato dagli elettori con la mia elezione”. La situazione di stallo era nell’aria già da molte settimane, ma con l’ultima decisione del sindaco si apre uno scenario tutto da decidere così come conferma lo stesso Calanducci. “La decisione è arrivata in quanto ho preso atto della confusione che si è creata fra le forze politiche in consiglio comunale. Confusione che mi impediva di andare avanti anche prescindendo dall’opposizione. Non mi restava quindi che affrontare tale situazione.”“Voglio ringraziare gli amministratori uscenti per quanto hanno fatto per la Città e per avermi coadiuvato nell'espletamento del mio mandato. Palagonia - ha continuato il sindaco - si aspetta una risposta chiara da parte di quelle forze politiche che, lo ripeto, in questa città sono forze di maggioranza. Sono certo che i partiti riusciranno con i propri consiglieri comunali a dare quelle risposte che la città si aspetta. Per quanto mi riguarda - ha concluso Calanducci - se non ci saranno segnali chiari ne trarrò tutte le dovute conclusioni".Il sindaco ha avviato le consultazioni con i rappresentanti delle forze politiche e presto dovrebbe comunicare la composizione della nuova giunta.Salvo Reitano (Responsabile Ufficio Stampa)

martedì 16 febbraio 2010

IL SINDACO CALANDUCCI AZZERA LA GIUNTA A PALAGONIA?


Nei palazzi della politica (sic) si parla con insistenza dell'azzeramento di giunta che sarebbe in corso in quel di Palagonia.
VI INFORMEREMO DEI FATTI NELLE PROSSIME ORE.
P.S. Alle ore 15,45 abbiamo abbiamo parlato con uno degli assessori che ha confermato la revoca della delega.
Sembra che il sindaco voglia riprendere il dialogo con i suoi detrattori dell'ultima ora: l' UDC di Fagone.
P.S. n°2: mercoledi 17 febbraio 2010- Tutto come da noi
anticipato: IL SINDACO HA MANDATO TUTTI GLI ASSESSORI A CASA ed ha dichiarato (art. su La Sicilia di oggi) che rivuole parlare con i partiti.
Fra qualche ora metteremo in rete l'intero articolo.

domenica 14 febbraio 2010

PALAGONIA: IL RITORNO DEI CORVI.



IN ARRIVO AL SINDACO ED ALLE FORZE DELL'ORDINE UNA NUOVA SERIE DI LETTERE "ANONIME".


Siamo venuti a conoscenza, informati da un ristoratore destinatario di una missiva, del fatto che a Palagonia sta per riprendere fiato una nuova stagione di "lettere anonime o con firme da verificare".

La prima lettera, indirizzata al sindaco, denuncia l'uso privato di alcune strutture pubbliche adibite (a detta dello scrivente) ad esercizio abusivo dell'attività di somministrazione al pubblico di alimenti, bevande ed alcolici.

Chi firma la missiva chiede al sindaco di sapere:
1) con quale formula o contratto i beni in oggetto (palazzo Ponte e fabbricato nell'Eremo di Santa Febronia), ristrutturati con fondi pubblici, vengono affidati;
2) come mai nessun ufficio preposto opera controlli nelle strutture in oggetto per verificare come realmente vengono utilizzati.

La lettera continua con accuse verso i gestori dei due siti (che omettiamo di scrivere perchè non in condizione di effettuare verifiche) e chiede al sindaco di ripristinare la legalità e l'uso corretto delle strutture.

P.S. Alla missiva sono state allegate alcune fotocopie di inviti per varie cerimonie ed occasioni dove si evinge l'uso "festaiolo a pagamento", e non per tutti, delle strutture comunali.

VI TERREMMO INFORMATI SULLO SVILUPPO DELLA QUESTIONE e, dopo aver fatto le opportune verifiche, DIRE LA NOSTRA OPINIONE.



sabato 13 febbraio 2010

Sequestro di beni per il boss della droga.


Palagonia . La Dia di Catania ha emanato il provvedimento nei
confronti di Paolo Salvatore Sangiorgi, già condannato a 24 anni

PALAGONIA La Direzione investigativa antimafia di Catania ha sequestrato beni mobili e immobili, per un valore complessivo di circa un milione di euro, riconducibili a Paolo Salvatore Sangiorgi, 50 anni, di Palagonia, ritenuto al vertice di un’organizzazione criminale dedita al
traffico di sostanze stupefacenti operante nel Catanese. Il provvedimento preventivo è stato emesso dal Tribunale di Catania, in accoglimento di una proposta del direttore della Dia, il generale dei carabinieri Antonio Girone, e riguarda terreni, quattro immobili,
un’impresa edile di Arezzo, un bar di Palagonia, mezzi di trasporto e rapporti bancari. Si tratta di beni che, in parte, risultano intestati ai familiari dell’uomo, ritenuti semplici prestanome di
quest’ultimo. Sangiorgi fu arrestato nel giugno del 2006, nell’ambito dell’operazione"Good year", dei Cc della compagnia di Palagonia, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata
al traffico di droga. Il 16 aprile 2008 il Tribunale penale di Caltagirone lo condannò a 24 anni di carcere, riconoscendolo come uno dei tre capi promotori della banda che, secondo le risultanze
processuali di primo grado, acquistava sostanze stupefacenti (eroina e cocaina) anche nella zona della Locride (inCalabria) e la spacciava in diversi centri del Calatino, avendo la propria base
operativa a Palagonia. Il processo di secondo grado comincerà - davanti alla Corte d’appello di Catania - il prossimo 30 marzo. Quanto al sequestro di beni effettuato dalla Dia, il legale di Sangiorgi, avv. Marisa Falcone, sostiene "la loro lecita provenienza" e conta di dimostrarlo
"nell’udienza del prossimo 23 febbraio, davanti alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Catania. Si tratta di beni - argomenta il difensore- per i quali il mio assistito ha persino fatto ricorso al credito bancario, poi purtroppo non onorato per le note vicende giudiziarie".
MARIANO MESSINEO (La Sicilia del 13/02/10).

venerdì 12 febbraio 2010

QUEI QUATTROMILA CONSULENTI ALLA CORTE DI RE SILVIO.




Un tempo li chiamavano raccomandati, oggi meglio dire i consulenti. Cioè? Gli amici, i parenti, i carrieristicamente importanti, i servi notori del padrone che conviene assumere a spese, ovviamente, della pubblica amministrazione.



Si è calcolato che in consulenti lo Stato ha speso nel 2009 cinquantanove miliardi di euro, il venti per cento in più rispetto l'anno precedente. Diciannove miliardi al nord, ventotto al sud, dove primeggia la Basilicata con il cinquanta per cento.


E con i consulenti di Palazzo Chigi, la reggia di Berlusconi è arrivata a più di 4.000 stipendiati. A tutti i ministri è stata data la licenza di assumere i consulenti che vogliono e hanno fatto a gara ad arruolare nipoti e cugini, amici e conoscenti, ciascuno la sua clientela.


Che fanno i consulenti? Fanno, dovrebbero fare, quello che in una amministrazione normale fanno gli impiegati. Ma i consulenti sono più comodi: li puoi assumere in tuo insindacabile parere, evitando esami e concorsi, se sono bravi puoi appropriarti dei loro meriti, tanto nessuno sa quali siano i loro e quali i tuoi, se sono mediocri e inutili li puoi pagare lo stesso, tanto paga Pantalone.

.................. Chi controlla il governo scialacquatore? Ci ha provato di recente la corte dei conti con un' indagine sul faraonico progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La corte ha dato un parere critico sull'opera, rischiosa tecnicamente e ad altissimo costo. Un ponte più lungo dei più lunghi del mondo, costruito per unire due deserti, due regioni come la Calabria e la Sicilia economicamente depresse e con pessima viabilità.

...............................................stralci art. di Giorgio Bocca sul Venerdi di Repubblica del 12/02/10.






VERCELLI, IN MANETTE IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CENTRODESTRA.


Arrestato per concussione Masoero il presidente della Provincia di Vercelli

TORINO - Il presidente della Provincia di Vercelli, Renzo Masoero, è stato arrestato con l'accusa di corruzione. Questa mattina gli agenti della polizia si nella sede della Provincia, hanno incontrato l'esponente del centrodestra e sono rimasti per circa un'ora chiusi con lui nel suo ufficio. Alla fine del colloquio si sono allontanati portandolo con se. Masoero, che è anche sindaco di Livorno Ferraris (Vercelli), è stato successivamente posto agli arresti domiciliari.
Eletto nelle file di An, Masoero è alla guida della Provincia di Vercelli dal giugno 2002. La riconferma, nel maggio 2007, è avvenuta con un plebiscito che gli ha assegnato quasi il 67% dei voti. Nel settembre 2008 era risultato primo, con il 55% dei consensi, nella classifica sul livello di soddisfazione dei cittadini italiani per la propria provincia.
(11 febbraio 2010)

giovedì 11 febbraio 2010

TORNA LA MILANO DA BERE. ARRESTATO A MILANO PRESIDENTE COMMISSIONE URBANISTICA DI PALAZZO MARINO



In carcere a Milano il consigliere comunale della Pdl M. Pennisi in manette per concussione in flagranza di reato: preso con 5000 euro.




MILANO - Mirko Pennisi, presidente della commissione Urbanistica a Palazzo Marino, e consigliere comunale del Pdl è stato arrestato per concussione in flagranza di reato nell'ambito di un'indagine coordinata dai pm Tiziana Siciliano e Grazia Travella.
ARRESTATO CON 5MILA EURO IN MANO - Stando a quanto si apprende negli ambienti giudiziari, Cammilo, detto Mirko Pennisi avrebbe chiesto una tangente da 10mila euro. Il presidente della commissione Urbanistica sarebbe stato arrestato mentre riceveva la seconda tranche della somma richiesta , 5mila euro, versati dal proprietario di un palazzo di Milano per sbloccare una pratica.


Il consigliere comunale è stato portato negli uffici della polizia giudiziaria della Gdf in piazzetta Umanitaria per essere interrogato dai pm Tiziana Siciliano, Grazia Pradella e Laura Pedio, titolari dell'inchiesta. Nel pomeriggio le Fiamme Gialle hanno anche perquisito l'ufficio di Pennisi in via Marino.

ARANCE ROSSE CONTRO L'OBESITA'. "LE VENDEREMO A LADY OBAMA".












LA SCOPERTA PRESENTATA AL MINISTERO DELLA SALUTE
Arance rosse contro l’obesità
«Le venderemo a lady Obama»

ROMA. Ricche di vitamine
C, potenti antiossidanti, gustose come poche altre.

E fin qui, nulla di nuovo sulla qualità delle arance rosse di Sicilia Igp. Ma che avessero addirittura efficacissime proprietà per contrastare l’obesità è, questa sì, una novità, certificata da uno studio scientifico svolto in collaborazione tra il Centro di ricerca per l’agrumicoltura di Acireale (Cra) e l’Istituto europeo di oncologia (Ieo).
La scoperta, definita «eclatante » dal dott. Paolo Rapisarda (Cra) e dalla dott. Lucilla Titta (Ieo) che l’hanno validata, è stata pubblicata in un’importante rivista scientifica internazionale.
Ma il prof. Giorgio Calabrese, nutrizionista noto al grande pubblico televisivo, ha intenzione di divulgarla anche alla Casa Bianca, dove la first lady, Michelle Obama, ha avviato una campagna contro l’obesità.

E c’è da scommettere che se negli Usa vorranno avvalersi di questo «vulcano di salute» che è l’arancia rossa, dovranno per forza importarlo dalla Sicilia. Anzi, dalla zona produttiva compresa tra Catania e Siracusa, per l’esattezza, perché la qualità Igp è solo lì che sviluppa le sue proprietà migliori, grazie al terreno dell’Etna e al microclima.
«Lo stesso albero, se viene trapiantato altrove, non dà i frutti rossi », assicura Giuseppe Palumbo, il presidente della commissione Affari sociali della Camera, che per il quarto anno consecutivo ha organizzato l’iniziativa "Arance rosse di Sicilia Igp in Parlamento".

Il succo di queste arance, è stato la base dell’esperimento svolto su ratti ipernutriti: somministrato al posto dell’acqua ha provocato una significativa riduzione del peso e della
produzione di trigliceridi. Il merito, spiega la dott. Titta, è soprattutto delle antocianine (le arance rosse ne sono molto ricche) la cui biodisponibilità è tipica solo della qualità Igp: «Tutte le sostanze di cui è composta lavorano in sinergia, le antocianine scomposte non funzionano ».

Solo questo tipo di arancia, insomma, garantisce il risultato. Il marchio è gestito dal Consorzio di
tutela della qualità, presieduto dal prof. Alessandro Scuderi, che promuove
l prodotto tipico tra mille difficoltà. «Nel 2004 c’erano tre iscritti, ora siamo oltre duemila ma rappresentiamo il 10% della produzione », afferma, lamentando «l’individualismo siciliano» che dovrebbe essere superato per garantire una distribuzione non solo più capillare in Italia ma anche all’estero.

La speranza è che la scoperta scientifica possa dare un impulso ad unire le forze e creare «una campagna forte», anche per la tutela sociale del territorio. Altrimenti, osserva Scuderi, «il Consorzio da solo non può farcela».
"La sicilia" 11 febbraio 2010. Art. di Gabriella Bellucci

"RIPRISTINIAMO LA LEGALITA'".


PALAGONIA: Il sindaco: " Assegnare le case popolari di contrada Petraro a chi ne ha veramente diritto".



" Ripristinare la legalità a Palagonia, assegnando gli alloggi popolari, dopo l'occupazione abusiva di due palazzine nuove, agli aventi diritto": il sindaco di Palagonia punta i riflettori sulla situazione delle unità abitative di conttrada Petraro-Grassurelle, in cui permangono, dopo l'avvio di contenziosi e diffide, dodici nuclei familiari.



Le abitazioni continuano ad essere sprovviste degli allacci alle reti elettrica ed idriche, non essendo stati completati, peraltro, i residui interventi nelle aree perimetrali dei fabbricati e alcuni lavori nei prospetti degli appartamenti.



Persistono pure alcune condizioni di pericolo nei balconi, che attendono la collocazione di idonee ringhiere. Per l'esecuzione delle residue opere, secondo il sindaco, dovranno essere spesi circa 350 mila euro: la richiesta di finanziamento è stata già inltrata agli organi competenti.



" L'ente ha pubblicato, ha dichiarato Calanducci, il bando per l'assegnazione delle case. Dopo tutti gli adempimenti formali, potranno essere sciolti i nodi di una vicenda che presenta, a Palagonia, aspetti di manifesta illegalità. Non sono più tollerabili i persistenti atteggiamenti di chi non ha alcun titolo per occupare gli alloggi, generando situazioni di pericolo all'incolumità privata a persone o cose".



............La Sicilia del 11 febbraio 2010 art. di Lucio Gambera

mercoledì 10 febbraio 2010

ARRESTATO L'EX "VICE" di BERTOLASO....RIDIMMI CON CHI VAI E TI RIDIRO' CHI SEI

Foto di Bertolaso e balducci.



APPALTI della MADDALENA, BERTOLASO E' INDAGATO.
ARRESTATO L' "ATTUATORE" BALDUCCI.


Angelo Balducci, è oggi presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Si occupò, come "soggetto attuatore" delle opere per il G8 sardo
Arrestato l'ex vice di Bertolaso"Inchiesta sugli appalti Maddalena"
Perquisita anche l'abitazione e l'ufficio del capo della Protezione civile di MARIA ELENA VINCENZI e FRANCA SELVATICI




ROMA - E' stato arrestato Angelo Balducci, ex vice del capo della Protezione civile ed è finito sotto inchiesta anche Guido Bertolaso del quale è stata perquisita l'abitazione e l'ufficio. sono finiti in manette anche Fabio De Santis, successore di Balducci come "soggetto attuatore" delle opere per il G8; Mauro Della Giovampaola e Diego Anemone, imprenditore romano che si era occupato delle opere per il G8 e per i Mondiali di nuoto a Roma dell'anno scorso. Per tutti e quattro c'è l'accusa di corruzione. Tutto è avvenuto nell'ambito di un'indagine dei carabinieri del Ros - coordinata dalla Procura di Firenze - sugli appalti per la realizzazione delle opere in occasione del G8 alla Maddalena nel 2008. Nell'inchiesta sono finite altre venti persone indagate, tra le quali anche magistrato romano. L'operazione è ancora in corso ed ha avuto inizio nelle prime ore di stamattina, con perquisizioni negli uffici della Protezione Civile di Roma. Al momento, secondo le prime indiscrezioni, le ordinanze di custodia cautelare, oltre quella che ha riguardato Balducci, sarebbero tre. Balducci, già vice di Bertolaso è oggi presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici.Angelo Balducci era stato nominato "soggetto attuatore" delle opere per il G8 alla Maddalena con ordinanza della Protezione civile del 2008, ma successivamente era stato sostituito nell'incarico. Non è mai stato un dirigente della Protezione civile. In passato aveva avuto incarichi per gli interventi legati al 150° anniversario dell'Unità d'Italia e per la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari. E' stato, inoltre, provveditore alle opere pubbliche di Lazio e Sardegna.




L'origine dell'indagine. Ad avviare l'inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena sono state alcune intercettazioni del Ros nell'ambito dell'inchiesta di Firenze sull'urbanizzazione dell'area di Castello, di proprietà dell'imprenditore Salvatore Ligresti, finita sotto sequestro nel novembre 2008 su richiesta della Procura del capoluogo toscano. In quell'inchiesta il costruttore, di origine siciliana, presidente onorario di Fondiaria Sai, è indagato assieme con il suo braccio destro Fausto Rapisarda, con gli ex assessori comunali Graziano Cioni (sicurezza sociale) e Gianni Biagi (urbanistica), con due architetti progettisti. Per tutti, l'ipotesi di reato formulata è concorso in corruzione. Ed è proprio uno dei due architetti indagati per la vicenda di Castello, il fiorentino Marco Casamonti, l'anello di congiunzione con Angelo Balducci, ex vice del capo della Protezione civile e attuale presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici. Casamonti, titolare dello studio Archea, uno dei progettisti dell'hotel a cinque stelle che alla Maddalena avrebbe dovuto ospitare i capi di stato e di governo. E' stato intercettando lui che spunta il nome di Balducci, il quale viene così intercettato a sua volta. Casamonti questa mattina è stato perquisito: per lui l'accusa è di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.La Corte dei Conti. Il dossier sul caso-Maddalena era anche già finito sulle scrivanie della Procura della Corte dei conti, anche in seguito dell'inchiesta di Repubblica sul flop del G8 fantasma, in seguito trasferito all'Aquila.







Al centro degli accertamenti della magistratura contabile c'erano gli sprechi e lo stato di abbandono delle strutture, che avrebbero dovuto ospitare i capi di stato e di governo di mezzo mondo. Lavori che, dopo otto mesi dalla fine dei lavori, non hanno prodotto neanche un posto di lavoro, né rilanciato l'economia dell'isola. La Corte dei conti stava già indagando sulle spese sostenute: 327 milioni (i dati sono della Protezione civile) utilizzati dal governo attraverso la struttura di missione del G8. Gli interventi hanno riguardato l'ex Arsenale e l'ex ospedale militare. Ma le strutture oggi versano in condizioni di incuria, degrado e abbandono, tra soffitti crollati, tetti scoperchiati, porte danneggiate, infiltrazioni d' acqua. Un sopralluogo effettuato la settimana scorsa da Guido Bertolaso alla Maddalena era servito invece a stabilire che - secondo il sottosegretario - tutte le strutture "godevano di ottima salute" e che, tutt'al più sarebbero necessari piccoli lavori di manutenzione. Chi è Angelo Balducci. Ingegnere civile, sposato, due figli, Angelo Balducci, esecutore per le opere del G8 alla Maddalena, ha alle spalle una lunga carriera nei Lavori Pubblici, da quando nel 1976 vinse un concorso al Ministero. Ha lavorato per il Commissario delle zone terremotate in Friuli; negli anni '80 come Ingegnere Capo per per il programma di realizzazione delle Capitanerie di Porto italiane. Diventa successivamente provveditore alle opere pubbliche del Piemonte e Valle d'Aosta, poi della Lombardia e successivamente del Lazio. Per il ministero degli Esteri è stato incaricato della realizzazione e manutenzione di ambasciate e istituti di cultura all'estero. E' stato responsabile per le zone terremotate dell'Umbria e delle Marche. Ha avuto incarichi legati al 150° anniversario dell'Unità d'Italia e per la ricostruzione del teatro Petruzzelli di Bari. Dopo l'incarico per l'esecuzione dei lavori alla Maddalena, è stato nominato Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi per i mondiali di nuoto 'Roma 2009'.

lunedì 8 febbraio 2010

DIMMI CON CHI VAI E TI DIRO' CHI SEI.


Mafia, Ciancimino jr: nel 2002 Provenzano riparlò con Dell'Utri


Roma, 8 feb. (Apcom) - Un pizzino datato "tra il 2001 e il 2002", dattiloscritto da Bernardo Provenzano e inviato a Vito Ciancimino, nel quale si rassicurava rispetto ad un intervento legislativo, "una amnistia, un indulto", in favore dell'ex sindaco di Palermo. E' quanto ha illustrato Massimo Ciancimino nel corso della sua testimonianza nel processo Mori-Obinu. "La persona con cui Lo Verde (Provenzano) aveva 'riparlato' era Marcello Dell'Utri", ha spiegato ancora Ciancimino jr.
Il figlio di Vito, l'assessore e sindaco di Palermo colluso con la mafia, stamane, nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, a Palermo, ha ricominciato la sua deposizione davanti alla corte presieduta dal giudice Mario Fontana. Poi toccherà ai difensori degli imputati, il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu. I due alti ufficiali dell'Arma, devono rispondere di favoreggiamento a Cosa Nostra, in relazione alla mancata cattura di Bernardo Provenzano, il 31 ottobre del 1995, a Mezzojuso, piccolo comune che si trova nel cuore della provincia del capoluogo siciliano, da cui dista una trentina di chilometri. A dare, allora, quella 'soffiata' agli investigatori del Ros, fu un confidente, Luigi Ilardo, attraverso un tenente colonnello dei carabinieri, che l'aveva convinto a collaborare.
Secondo la Procura, la decisione di non catturare Provenzano, è stata presa in base ad un patto tra Stato e mafia, e l'intesa era stata sancita in qualche modo all'indomani delle stragi del '92, della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A confermare, almeno in parte, questo quadro, sono state le parole di Ciancimino jr in aula la scorsa settimana, l'1 e 2 febbraio.
di Apcom
















sabato 6 febbraio 2010

SOTTO DITTATURA.



Accusa il premier, fermato e perquisito dopo la visita a l'Unità


L’inchiesta più delicata e segreta del momento ha bussato alla porta della nostra redazione alle 15 in punto di giovedì. Aveva le sembianze di un uomo corpulento, la barba lunga, i capelli quasi a zero, una valigetta tra le mani. Era Fabrizio Favata, 60 anni, ex manager e socio in affari di Paolo Berlusconi. Dallo scorso dicembre, Favata è indagato per estorsione e ricettazione nella stessa indagine nella quale è coinvolto, con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, Roberto Raffaelli, ex amministratore delegato della Research control system , una società che, per conto di varie procure, da anni realizza intercettazioni telefoniche. Tra le tante realizzò anche quella celeberrima (per la frase «Abbiamo una banca») tra Piero Fassino, allora segretario dei Ds, e Giovanni Consorte, presidente dell’Unipol, la cui divulgazione illegale nel 2006 cambiò il corso della politica italiana. L’oggetto dell’indagine è il modo in cui quell’intercettazione segreta divenne pubblica. Favata è venuto da noi per offrici qualcosa. Precisamente: «Un memoriale corredato da una serie di file audio». Ma non ci ha fatto leggere l’uno, né sentire gli altri. Li aveva con sé, magari dentro la valigetta? Non lo sappiamo, ma qualcuno già conosce la risposta. Perché Favata, appena è uscito dalla redazione, è stato fermato e perquisito dagli uomini della polizia giudiziaria che, su incarico del pm milanese Massimo Meroni, l’avevano seguito fino alla porta de l’Unità . Porta che hanno varcato poco dopo. Si sono, infatti, presentati da noi e hanno interrogato, come persona informata sui fatti, Claudia Fusani, la giornalista che - lo scorso 9 dicembre - per prima svelò l'esistenza dell’indagine sull'intercettazione rubata. Quindi hanno esibito un ordine di perquisizione e, con molto garbo, l’hanno, messo in atto. Sospettavano che Favata ci avesse affidato il memoriale e, soprattutto, i file . Uno in particolare: quello di una certa chiacchierata col suo coindagato Raffaelli. Non hanno trovato niente perché non c’era niente da trovare. Ma andiamo con ordine e torniamo indietro nel tempo fino al 24 dicembre 2005. Quel giorno ad Arcore, nella villa presidenziale, s’incontrarono l’attuale premier, suo fratello Paolo, Roberto Raffaelli e Fabrizio Favata. È uno dei punti fermi della vicenda. Nessuno, infatti, nega quell’incontro. D’altra parte, Favata era stato socio di Paolo Berlusconi e anche amico di famiglia. O quasi. Giovedì ci ha malinconicamente mostrato una foto della moglie e della figlia ritratte accanto a Silvio Berlusconi il giorno del matrimonio della figlia di Paolo. Singolare, ma comunque plausibile che andasse a fare gli auguri di Natale all’allora capo dell’opposizione. Ma si trattava solo di auguri? Secondo Fabrizio Favata no, ed è questo il nodo dell'indagine. La sua tesi è che lui e Raffaelli andarono ad Arcore per portare in dono una copia dell'intercettazione della telefonata tra Fassino e Consorte con lo scopo di ingraziarsi Berlusconi e di averne in futuro dei benefici. Stando sempre al racconto di Favata, il premier si mostrò entusiasta della strenna. Fino al punto di promettere «eterna riconoscenza». Molto diversa la versione di Raffaelli secondo il quale il tema dell’incontro fu un altro: il progetto di estendere alla Romania l’attività della Research control system e la richiesta dei buoni uffici di Berlusconi premier presso il premier rumeno. L'altro punto fermo della vicenda è di carattere temporale. Si è detto che l’incontro avvenne il 24 dicembre. Bene, una settimana dopo, il 31 dicembre, Il Giornale (che, come è noto, è di proprietà di Paolo Berlusconi) aprì con lo scoop della telefonata. E il titolo: «Fassino a Consorte: siamo padroni della Bnl?». Fu l'inizio di una violentissima ed efficace campagna di stampa che ebbe un peso non piccolo nella rimonta del centrodestra fino al quasi pareggio delle politiche del 2006. Fabrizio Favata è un uomo molto provato. Un precedente per bancarotta, accompagnato da un periodo di detenzione, mina la sua credibilità. Nell’incontro in redazione non ha fatto nulla per nasconderlo. Ha enormi difficoltà economiche e questa condizione accentua la sua rabbia per non aver mai visto niente della promessa «eterna riconoscenza». Anzi, l’avvocato Niccolò Ghedini e il suo collaboratore Pier Silvio Cipollotti - ai quali si era rivolto per sollecitare attenzione - l’avrebbero liquidato sgarbatamente. Ed è questo l'aspetto che ci ha più sorpreso. Perché se è vero quel che racconta, i beneficiari della strenna avrebbero avuto tutto l’interesse a tenerselo buono. Favata ha condiviso, ma ha chiosato: «Anche per la D’Addario valeva lo stesso ragionamento… Il fatto è che sono degli arroganti». Le speranze di Favata di aver qualche briciola di riconoscenza si sono infrante nella primavera del 2009. Da quel momento in poi ha cominciato a offrire il suo racconto ai giornali. Ma ha anche agito per corroborarlo. Ed ecco il famoso file audio che la procura di Milano cerca con tanto impegno. Sarebbe la prova regina. Nella conversazione registrata a sua insaputa, Roberto Raffaelli confermerebbe il racconto di Favata sulla natura del regalo del Natale 2005. È probabile che l’attività di raccolta delle prove sarebbe andata avanti ancora se un esposto alla procura di Milano non avesse determinato l’apertura dell’indagine e il passaggio di Favata allo status di indagato ma anche, nella sostanza, di potenziale “testimone d’accusa” del presidente del Consiglio. Una condizione che gli ha precluso la possibilità di nuovi approcci (magari corroborati dalle prove nel frattempo acquisite) per ottenere qualcosa. Parlando con noi ha usato questa espressione: «Sarebbe un secondo caso Mills». Anche se, a dire il vero, giovedì pomeriggio Favata ci ha fatto sapere che qualcosina l’ha avuta. «A dicembre - ha raccontato - subito dopo aver ricevuto l’avviso di indagine, mi sono presentato a Padova nello studio di Ghedini e ho detto all’avvocato Cipollotti in che situazione mi trovavo. Lui mi ha trovato un avvocato di Milano». Favata in effetti mentre parlava con noi teneva tra le mani una cartella con l’intestazione di uno dei più importanti studi milanesi. «Ho poi incontrato l'avvocato che mi era stato indicato, Giorgio Perroni... anche se poi l’ho lasciato per farmi assistere da uno dei miei figli. I due grandi sono entrambi avvocati». Quando Fabrizio Favata si è accomiatato, abbiamo aperto gli archivi delle cronache giudiziarie e ci ha sorpreso constatare che lo studio Ghedini aveva suggerito al potenziale accusatore di Berlusconi un legale che, in passato, ha fatto parte del collegio di difesa di Cesare Previti.
06 febbraio 2010















venerdì 5 febbraio 2010

ROCCO PALESE CANDIDATO GOVERNATORE DELLA DESTRA IN PUGLIA, SECONDO IL GIP DI BARI "NON AVEVA CAPITO COSA STAVA FIRMANDO".


Inchiesta sanità pugliese durante l'amministrazione Fitto di destra. Il Gip: L'ex assessore non sa l'inglese. Lui: non mi hanno spiegato.


L'ATTUALE CANDIDATO PDL alla Regione Puglia era titolare del bilancio nella giunta Fitto. RITRATTO DESOLANTE.

Per il Gip di Bari, l'ex assessore al bilancio Rocco Palese (ora candidato governatore della PDL alla regione Puglia) firmò un rischioso contratto senza sapere ciò che faceva. "Non sa l'inglese". Lui: "Anche in italiano non avrei capito".

Il dott. Palese non ha capito cosa ha firmato, non conosce l'inglese. A queste conclusioni giunge il Gip di Bari, Anna Polemio, nel decreto di sequestro preventivo nell'inchiesta del PM di Bari, Francesco Bretone, sul prestito da 870 milioni sottoscritto tra l'ex assessore regionale al bilancio con la giunta di Raffaele Fitto, Rocco Palese, e la banca statunitense Merril lynch.

Nel 2004 l'ass. Palese chiede un prestito da 870 milioni per ripianare il deficit sanitario pugliese. Secondo il contratto, interamente scritto in inglese, dovevano essere restituiti attraverso il pagamento semestrale di 22 milioni di euro escluso interessi, entro il 2023.
I soldi invece di tenerli in banca accantonati e prenderli per ciò che dovevono servire, vengono messi in un fondo che fa investimenti, per libera iniziativa, in titoli che sarebbero, secondo la procura, TOSSICI.
.................art. su L'Unità del 4 febbraio 2010 pag.27






martedì 2 febbraio 2010

UDC, CHIUSO IL CASO FAGONE: " HO DECISO DI RIMANERE". MA CHIEDE UN POSTO PER L'UDC ETNEA A ROMA

Fausto Fagone è tornato. Ieri, il deputato regionale ha risposto alla chiamata del commissario provinciale Udc Saverio Romano e s'è presentato, puntualmente.....in ritardo, alla riunione del partito convocata in un albergo del lungomare cittadino: " dopo tanto tempo, spiega l'ex sindaco di Palagonia, ho partecipato a un Ufficio Politico. Ho deciso di rimanere ( dopo essere lungamente rimasto a un passo dal PDL Sicilia di Miccichè) perchè io sono stato eletto dalla gente dell'UDC.
E' ancora valido, comunque, il problema di fondo. Mi sono reso conto, dice Fagone, che la politica si decide sempre a Roma, non a Palermo, e quindi mi chiedo perchè l'UDC etnea, che ha potenzialità notevoli di crescita , non debba avere rappresentanza in Parlamento.
(fonte "Il giornale di sicilia" del 2 febbraio 2010.

IL PARTITO DEMOCRATICO SICILIANO SFIDA LOMBARDO: DOPPIA SCHEDA ALLE COMUNALI



Il PD proporrà al presidente della Regione Lombardo l'introduzione della doppia scheda per l'elezione dei sindaci e dei consigli comunali.

Lo ha annunciato il segretario del partito Lupo, nel corso della direzione regionale, che si è tenuta ieri allo Sheraton di Catania.

"Penso, dice Lupo, che una delle riforme più ambiziose che possiamo proporci è l'introduzione della doppia scheda per l'elezione dei sindaci, dei consigli comunali, dei presidenti di provincia e dei consigli provinciali".

L'attuale legge, che prevede l'elezione degli organi degli enti locali con un'unica scheda, secondo Lupo, "distorce le regole della democrazia e mortifica la partecipazione e la libertà di scelta degli elettori. Il cittadino è spesso ignara vittima di un meccanismo politico-clientelare di attribuzione automatica delle preferenze".

Se si limita a votare un candidato al consiglio, il voto andra anche al candidato sindaco collegato sebbene non sia stato espressamente indicato nella scheda. Meccanismo, questo, che porta al proliferare di liste e candidati ai consigli al solo fine di trascinare il voto a vantaggio di un sindaco che l'elettore in realtà non ha consapevolmente scelto. E con la doppia scheda dovremo prevedere anche la doppia preferenza di genere che può garantire parità alla partecipazione delle donne nei consigli comunali e provinciali.