mercoledì 1 agosto 2012

Post sull'IMU: garbata replica del Segretario PD Scalia al commento del Consigliere Longo.

Gent.mo Sig. Longo, 
nel formulare questa mia riflessione mi asterrò volutamente dall'usare lo stesso tono delle sue cortesi precisazioni, perchè ne usciremmo entrambi, sia pure per motivi diversi, sconfitti.Preliminarmente debbo però invitarLa a volersi astenere dal dare giudizi morali sulle persone che non conosce, su di me e, a maggior ragione, sul Sig. Murgo.Dico questo perchè non è possibile neppure concederLe l'attenuante del non aver letto ciò su cui si era improvvidamente avventurato, stante che è Ella stessa a riportare correttamente il mio pensiero.
Nel suo esclusivo interesse, La invito pertanto ad evitare di piegare a Sua misura le argomentazioni altrui.
Ribadisco, senza timore di smentita (basta saper leggere) che “in quella sede (consiglio comunale – venerdì pomeriggio), non si è discusso del merito degli emendamenti ma soltanto della loro legittimità e della possibilità di poterli ripresentare all'interno del consiglio comunale, dopo il parere negativo dell'intera commissione”.
Rimarcare ciò che è noto non è indice di intelligenza ma di insicurezza.
Che mancasse poi anche il parere tecnico formale su ogni emendamento, invece, è stato lo stesso segretaio comunale ad affermarlo, tanto da giustificare la richiesta di rinvio formulata dal consigliere Sig. Murgo.
Se Lei era in quel momento altrove sono fatti Suoi ma non può distorcere la verità a Suo piacimento.
Per quanto mi riguarda, non ho mai detto che gli altri gruppi non avessero presentato altri emendamenti e, stante il tenore letterale della Sua, devo supporre che si sia trattato di un refuso.
Dico solo che il PD ed il consigliere Murgo hanno presentato, la prima volta, sedici emendamenti che non hanno trovato spazio, in termini di discussione e nel merito su ognuno degli stessi, all'interno del consiglio comunale, per l'ostruzione di alcuni consiglieri di maggioranza (tra cui Lei), che forse pensavano di essere altro.
Seguiva il rinvio della seduta.
Il limite del Suo ragionamento, se posso permettermi questa licenza che non vuole essere morale, è rappresentato da un peccato originale (invero latente in ognuno di noi) che si chiama presunzione.
Nessuno, ed in particolare nessuno di Voi consiglieri di maggioranza, può ritenere utile o inutile, ammissibile o inammissibile, un emendamento proposto da un consigliere, specie se di minoranza. Non ne avete la competenza (nel senso che non è dato decidere a nessuno di Voi singolarmente). E' il consiglio comunale, nella auspicata dialettica maggioranza–opposizione, ad avere l'unica parola in merito.
Questo non è stato fatto e questo era ciò che si voleva stigmatizzare.
Avete avuto certamente le Vostre buone ragioni.
Noi ci siamo limitati ad esprimere le nostre (che, senza dubbio alcuno, non vanno nella stessa direzione).
Se dire queste cose fa di me un avversario a prescindere, ne porterò il vanto.
Con dignità e onore.

Contributo del Partito Democratco nella elaborazione del Regolamento sull'IMU

Nella giornata di venerdi 26 luglio, il consigliere comunale Antonino Murgo, a nome del Partito Democratico, faceva protocollare una serie di emendamenti (sedici) alla bozza di regolamento IMU, per essere discussi in commissione e successivamente dall'intero consiglio comunale all'uopo convocato.
In realtà, e in quella sede, non si è discusso del merito degli emendamenti ma soltanto della loro legittimità e della possibilità di poterli ripresentare all'interno del consiglio comunale, dopo il parere negativo dell'intera commissione (che non è vincolante per il consiglio!), pur in assenza di un parere tecnico formale.
A quel punto la seduta consiliare veniva rinviata ad un consiglio comunale straordinario, con un'unico punto all'ordine del giorno (l'IMU) da tenersi il Lunedì successivo.
A tale data, dopo avere fatto una scrematura delle mozioni già presentate, nella speranza che almeno alcune di esse potessero trovare accoglimento e ciò nell'interesse esclusivo della cittadinanza, vista anche la contrarietà della maggioranza già espressa, il Partito Democratico riformulava e ripresentava una serie di emendamenti (quattro), cercando di tutelare i piccoli proprietari di agrumeti e quelle famiglie che utilizzano in comodato d'uso gli immobili di proprietà dei propri genitori che, in mancanza di intervento emendativo, verrebbero considerati come seconde case, con un'imposizione più che doppia rispetto a quella ordinaria (attenuata, se passava l'emendamento, dalla possibilità di incidere sulle detrazioni); emendamenti che di seguito vengono riportati:
“All’ art. 9 aggiungere il seguente comma 4 bis:
per i terreni agricoli , limitatamente alla quota d’imposta riservata al Comune , i soggetti di cui al comma 4 possono fruire di una detrazione d’imposta di € 500,00 fino a concorrenza dell’imposta dovuta.”
“All’art 9 aggiungere il seguente comma 5:
in applicazione del comma 11 dell’art.13 del D.L. 201/11, ai possessori di terreni agricoli direttamente condotti a titolo di proprietà, uso, usufrutto ed affitto e non classificati nelle categorie di cui al precedente comma 4, limitatamente alla quota di imposta riservata al Comune e fino a concorrenza dell’imposta dovuta, si riconosce una detrazione di € 500,00.”
“All’art. 9 aggiungere il seguente comma 6:
ai fabbricati rurali ad uso strumentale , regolarmente iscritti come tali in catasto, si applica la l’aliquota ridotta dello 0,1.”
“All’art. 9 aggiungere il seguente comma 7:
in applicazione del comma 11 dell’art.13 del D.L. 201/11 sulla quota d’imposta riservata al Comune e relativa agli immobili data in comodato d’uso, come unica abitazione, ai parenti entro il primo grado (figli - genitori), purchè questi vi risiedano in forma permanente , si applica l’aliquota ridotta dello 0,2 e si concede una detrazione di € 200, fino a concorrenza dell’imposta dovuta.”
Tali emendamenti, frutto di un confronto con la società civile e con le categorie produttive, avevano il precipuo scopo di rendere la bozza di regolamento IMU, predisposta dall'amministrazione e sottoposta al vaglio del consiglio comunale, più equa e più corrispondente realtà sociale palagonese.
Su tali emendamenti, il dirigente dell'ufficio tributi dava parere negativo per alcuni di essi mentre rinviava ad un momento successivo la discussione sugli altri, da ripresentare al momento della delibera avente ad oggetto l'applicazione delle aliquote.
In seno al consiglio comunale pomeridiano il consigliere Murgo interveniva a difesa degli emendamenti proposti, mentre il sindaco (come se fosse di sua competenza!) esprimeva parere negativo conforme a quello del dirigente dell'ufficio tributi.
A quel punto la maggioranza all'unisono votava e bocciava.
E' la dura legge della democrazia e dei numeri (sed lex)!
Il Partito Democratico, nella speranza di riuscire a fare breccia nella granitica maggioranza, garantirà uguale impegno nella successiva fase della determinazione delle aliquote, con intento propositivo e migliorativo, per renderle più eque e più corrispondenti alla realtà socio-economica del paese ed all'interesse della cittadinanza tutta.