venerdì 29 gennaio 2010

STAGIONE DI FUOCO A PALAGONIA. IN FIAMME L' AUTO DEL CONSIGLIERE MPA



E' ancora stagione rovente a Palagonia.

Nella città delle arance, che ha registrato nel 2009 una lunga serie di danneggiamenti nei confronti di amministratori pubblici, consiglieri, professionisti ed imprenditori, ignoti hanno ricominciato a lasciare inquietanti messaggi di fuoco.

Potrebbe essere dolosa infatti la matrice dell'incendio che ha distrutto, alle 3 di ieri, a Palagonia, in via dei Limoni, la fiat punto del consigliere comunale Mario Campisi capogruppo MPA.

In precedenza, dallo scorso febbraio a dicembre, altre azioni criminali hanno colpito il sindaco, che ha denunciato il taglio di un agrumeto e il rogo di arredi in una casa rurale
Nel mirino della criminalità sono pure finiti altri esponenti della maggioranza e dell'opposizione, operatori economici e commerciali "contigui" a personaggi ed ambienti della politica locale.

L'ultimo incendio, la cui matrice è ancora all'esame degli inquirenti, avrebbe potuto causare gravi conseguenze ad alcuni residenti.
"Non ho ricevuto nessun tipo di avvertimento diretto - ha dichiarato il Campisi - non ho avuto, inoltre, presentimenti di rappresaglie o di ostilità nei miei confronti e quindi non riesco a darmi una spiegazione per l'accaduto".
(testo tratto dal giornale "La Sicilia" del 29/01/10).

lunedì 25 gennaio 2010

STILI DIVERSI



Sindaco in Consiglio: "Mi dimetto. Ma tempi e modi dettati da responsabilità"
di Micol Lavinia Lundari

(Delbono all'ingresso in Procura)
Il sindaco Flavio Delbono ha annunciato le sue intenzioni di dimettersi anche in Consiglio comunale, dopo che il capogruppo del Pd Sergio Lo Giudice lo aveva comunicato agli organi di stampa all'ora di pranzo, dopo la riunione fra il sindaco Delbono e i capigruppo di maggioranza. "Per me Bologna viene prima di tutto, è per questo che -spiega Delbono- siccome i tempi e i modi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria rischiano di avere ripercussioni negative con la mia attività di Sindaco, ho già deciso in piena coscienza che rassegnerò le dimissioni dalla mia carica". "Per senso di responsabilità- agginge Delbono- seguirò modi e tempi che dovranno tenere presenti il bene prioritario per la città, a partire dal fatto che nei prossimi giorni inizierà in aula l'esame per l'approvazione del bilancio 2010 di cui rivendico la bontà, così come sono orgoglioso delle cose fatte in questi mesi".Il sindaco è uscito alle 13.55 dal suo ufficio per andare a pranzare con il direttore generale Gaudenzio Garavini. Alla stampa che l'ha avvicinato ha risposto: "Lasciatemi andare a mangiare, se siete crudeli mi chiudo a pranzare nel mio ufficio". "Parlerò in Consiglio alle 15", ha detto ai cronisti. Il sindaco è atteso in Consiglio comunale alle 15 e al termine dell'assemblea ha già fissato un incontro con la stampa per esprimere le sue intenzioni dopo lo scoppio del Cinzia-gate, le accuse di peculato, abuso d'ufficio e anche truffa aggravata e l'interrogatorio di sabato scorso in Procura. All'ora di pranzo il sindaco ha convocato i suoi stretti collaboratori: il portavoce Marco Girella, il direttore generale Gaudenzio Garavini, il capo di gabinetto Giuseppe Cremonesi.Nel frattempo Cinzia Cracchi, la donna al centro della bufera giudiziaria che coinvolge anche il sindaco (la donna è indagata per peculato e abuso d'ufficio) parla in esclusiva ai microfoni di Repubblica Tv: ""Penso che Delbono abbia fatto il meglio per la città dimettendosi. Questo non era un mio obiettivo, la mia intenzione era quella di riavere il mio lavoro. Delbono prova odio per me? Io non lo odio".

(25 gennaio 2010)

domenica 24 gennaio 2010

CUFFARO FAVORI' I BOSS, CONDANNATO A 7 ANNI.



La sentenza al processo di Palermo per le talpe in procura. Aumentata di due anni la pena all' ex governatore che lascia gli incarichi di partito ma non si dimette dal Senato.




LA MOTIVAZIONE

Nella stessa aula in cui, due anni fa, accolse con sollievo una pena di 5 anni per favoreggiamento semplice, ieri il senatore UDC è stato condannato a 7 anni perchè è stata riconosciuta dai giudici l'aggravante.

LA REAZIONE

" Non sono mafioso e non ho mai aiutato la mafia, ma rispetterò seneramente la sentenza", e annuncia l'intenzione di lasciare ogni incarico di partito all'interno dell' UDC. NON PERO' IL SEGGIO DI PALAZZO MADAMA
VOTI E MADONNA

Festeggiò l'esclusione dell'aggravante mafiosa da parte dei giudici di primo grado davanto ad un vassoio di cannoli: un gesto che sollevò aspre polemiche poi culminate nelle sue dimissioni dalla di governatore siciliano
Si fece riprendere con la coppola mentre scherzava sulla mafia. Ma, soprattutto, è stato un rastrellatore di voti alle elezioni ed è un grande devoto della Madonna.
IL PESO DELLA PENA ACCESSORIA

La condanna a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato, non c'è dubbio, è pesante. Ma ciò che di più pesa a Cuffaro è la pena accessoria: l'interdizione dai pubblici uffici. Una sentenza che, se confermata dalla corte di Cassazione, gli impedirebbe di continuare a fare politica.

SE AVESSE VERAMENTE FEDE E DEVOZIONE PER LA MADONNA DOVREBBE DIMETTERSI, SUBITO, DA SENATORE.

giovedì 21 gennaio 2010

LOMBARDO INCASSA I "SI" DELL'AULA E SCOPPIA LA GRANA DEI DODICI SOCCORRITTORI UDC E PDL LEALISTI


nella foto Buzzanca.



Forzese.



Falcone.

Fagone

cintola






Lombardo si salva dalle mozioni presentate dall'UDC e dal PDL lealista grazie all'assenza, ufficialmente motivata, di 12 deputati degli stessi partiti.
La bufera investe proprio chi di fatto vorrebbe far cadere il governatore siciliano, mettendo a nudo la vera questione politica isolana: i deputati della destra non vogliono mandare a casa Lombardo.
Ecco i nomi degli assenti: UDC - Cintola,Fagone,Forzese,Lo Giudice,Savona; PDL - Benenati,Buzzanca,Caronia,Falcone,Leanza E.,Formica e Vinciullo. Ecco anche alcune delle motivazioni per le assenze:Caronia è andata via per un "problema logistico", Falcone per "problemi familiare", Forzese per il "compleanno di una amica della moglie" Fausto Fagone per " motivi di lavoro" ecc. ecc.
A tal proposito il Partito Democratico ha sfidato i rappresentanti dei due partiti, UDC e PDL, a presentare una mozione di sfiducia proprio contro il governatore ma sembra che questi non abbiano nessuna voglia di farlo.

mercoledì 20 gennaio 2010

LA MAFIA GELESE VUOLE UCCIDERE ROSARIO CROCETTA ED UNA SIG.RA SCAMBIATA PER SORELLA DEL GIUDICE TONA.




Crocetta doveva morire

GELA (CALTANISSETTA) - Le cosche di Gela erano pronte a uccidere l'ex sindaco Rosario Crocetta, attuale parlamentare europeo del Pd, e una cugina del Gip del tribunale di Caltanissetta, Giovanbattista Tona, che i mafiosi credevano fosse la sorella del magistrato per la forte somiglianza tra i due. Secondo le intercettazioni ambientali effettuate dalla polizia, a partire da oggi, ogni giorno poteva essere quello giusto per fare scattare l'agguato, che le cosche preparavano da tempo per vendetta.Il piano criminale è stato sventato grazie alle indagini della squadra mobile di Caltanissetta e del commissariato di Gela, coordinati dalla Dda nissena, avviate dopo l'arrivo dal carcere di una lettera rivelatrice, fatta pervenire da un detenuto agli inquirenti. Così, durante la notte, è scattata l'operazione "Extrema Ratio", con la notifica in carcere di cinque ordinanze di custodia cautelare ad altrettanti esponenti di spicco della mafia di Gela, già in stato di detenzione per altri reati. I cinque provvedimenti restrittivi e la denuncia di correità nei confronti di altri quattro imputati (tutti detenuti), sono stati emessi dal gip, Marcello Testaquadra, su richiesta della Dda di Caltanissetta, con l'accusa di associazione mafiosa.Gli arrestati sono Francesco Vella, di 35 anni; Nicola Casciana, di 56; Massimo Carmelo Billizzi, di 34 anni; Paolo Portelli, di 41; Domenico Vullo, di 34 anni. Gli indagati, raggiunti da avviso di garanzia, sono Emanuele Argenti (di Guido), di 44 anni; Salvatore Terlati, di 35, Alessandro Gambuto, di 34; Emanuele Bassora, di 35. Sono tutti di Gela e tutti in stato di detenzione. Dovranno rispondere per ora di associazione mafiosa (416 bis). L'indagine si è avvalsa delle rivelazioni di un pentito, Crocifisso Smorta, il quale faceva parte dello stesso clan mafioso che aveva emesso la sentenza di morte contro Crocetta e contro quella che credevano la sorella di Tona.Determinante si è rivelata la collaborazione di un detenuto nisseno (in carcere ad Agrigento e in altri istituti di pena, dove ha incontrato mafiosi gelesi e ricevuto confidenze), autore della lettera dalla prigione che ha fatto scattare l'inchiesta. A lui Emanuele Argenti avrebbe detto di riferire a un proprio accolito, Francesco Vella, che "la cosa (che secondo gli inquirenti doveva essere il duplice agguato) poteva essere fatta a partire dal 20 gennaio 2010". Per magistratura e polizia "è la dimostrazione che nonostante la carcerazione, essi (gli affiliati al clan Emmanuello, ndr) sono rimasti pienamente operativi a gestire le attività illecite e ritorsive del clan". Un fascicolo contenente le risultanze dell'indagine "Extrema Ratio" sarà inviato alla Dda di Catania, competente ad indagare e decidere, nell'ipotesi di un attentato ai danni di un magistrato di Caltanissetta. L'ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta, è da lungo tempo nel mirino della mafia, per il forte impegno contro racket e usura e per i protocolli di legalità adottati negli appalti di opere pubbliche e nelle forniture comunali. Già nel 2003 la Stidda aveva deciso di ucciderlo, assoldando un killer lituano. Nel 2006, altra condanna a morte, stavolta di Cosa nostra.Crocetta aveva licenziato la moglie di Daniele Emmanuello da dipendente del Comune e aveva respinto la domanda per le case popolari presentata dai genitori. "Offese", queste, che il boss non gli perdonò mai, fino a quando non cadde sotto il fuoco della polizia, nel dicembre del 2007, a Enna, durante le operazioni della sua cattura. Anche nel 2009 fu sventato un piano per uccidere Crocetta. Le armi erano state fatte arrivare da Busto Arsizio, dove vive una folta colonia di gelesi.La vendetta trasversale contro il giudice, Giovanbattista Tona, invece sarebbe stata decisa dalle cosche gelesi perchè il magistrato, in qualità di gup in sede di giudizio abbreviato sta seguendo con il suo consueto impegno professionale una tranche importante del processo "Genesis" a carico di tutto il "gruppo di fuoco" del clan Emmanuello (durante gli anni di piombo della faida '88-'92) compresi i fratelli del boss, Davide e Alessandro Emmanuello. Non sono state ancora rivelate le modalità degli agguati con i quali la mafia avrebbe dovuto colpire Crocetta e la cugina (scambiata per la sorella) del giudice Tona, che è vice direttore in una banca di Mussomeli. In questi giorni, sia all'ex sindaco, Rosario Crocetta, che al giudice, Giovanbattista Tona, sarebbe stata potenziata la scorta.

L' UDC DI CATANIA SPACCATO





L'Udc catanese è spaccato e il commissario provinciale, l'on.le Romano, è chiamato a risolvere le beghe interne.

(nelle foto Miccichè e Fagone)

" Chi rema contro, ha detto ieri in assemblea, può anche andarsene".

ASSENTE FAUSTO FAGONE, dato per uscente.
(La "Sicilia" del 19 gennaio 2010)

Il "povero" Fagone, abituato a cambiare casacca ogni volta che lo ritiene conveniente, sta preparando i suoi simpatizzanti per un altro salto della quaglia.

Sapendo che l'Udc è tenuto fuori dalle stanze dei bottoni (opposizione in regione), sta meditando di passare con Miccichè il quale, avendo a sua volta necessità di rappresentanza in provincia di Catania, ha iniziato la campagna acquisti.


Questo salto della quaglia farebbe rientrare il Fagone nella nuova maggioranza regionale e potrebbe fargli ottenere, come contropartita, una futura delega di assessore.

FORSE E' IL GIUSTO PREZZO CHE I PALAGONESI, SUOI ELETTORI, DEBBONO PAGARE PER AVERLO SCELTO IN CASACCA BIANCA E RITROVARSELO IN QUELLA AZZURRA SICILIANA.

martedì 19 gennaio 2010

L' IMPUTATO.Ventiquattro inchieste venti leggi su misura. Un caso lungo sedici anni



Dal 1994 la vita politica italiana è afflitta da un "male" oscuro: i guai giudiziari di Berlusconi. "Persecuzione" dice lui. Cancellati con decreto anche i ragni.....

La verità è che se Berlusconi non fosse entrato in politica , se non avesse fondato un partito (Forza Italia), noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo Mondadori.("La Repubblica, 25 giugno 2000, Curzio Maltese intervista Fedele Confalonieri).

I PROCEDIMENTI:

1991, Loggia P2: accusa per falsa testimonianza. Reato cancellato da amnistia.

1994, tangenti guardia di finanza: accusa per corruzione. Reato prescritto assolto per insufficienza di prove.

1995, terreni Macherio, accusa per falso in bilancio, appropriazione indebita, frode fiscale. Assolto per le ultime due accuse; falso in bilancio prima prescritto poi amnistiato.

1997, Telecinco, accusa per violazione della legge antitrust spagnola, frode fiscale, riciclaggio. Nel 2008 arriva l'assoluzione.

1998, all iberian 1/2 accusa per finanziamento illecito ai partiti e falso in bilancio. Prescritto il primo reato; cancellato il falso in bilancio.

1998, il caso Lentini accusa per falso in bilancio. Assolto perchè il fatto non è più reato.

1999, Medusa cinema accusa per falso in bilancio. Assolto con formula dubitativa.

2001, Lodo Mondadori, accusa per concorso in corruzione in atti giudiziari con Previti, Metta, Pacifico. Reato prescritto solo per Berlusconi.

2002, Sme 1 accusa per corruzione giudiziaria. Reato prescritto; insufficienza di prove per l'accusa di aver comprato la sentenza che ha impedito a De Benedetti di acquistare la Sme dall'IRI.
2003, Bilancio Fininvest accusa per falso in bilancio. Prescritto grazie alle nuove norme sul falso in bilancio.

2004, Sme 2 accusa per falso in bilancio. Si finisce nel 2008 quando il fatto non è più reato.

2008, Caso Armati accusa per abuso di ufficio e mobbing contro agente Sisde Federico Armati ex marito di Virginia Sanjust, annunciatrice televisiva Rai. Il tribunale dei ministri, dopo lunga istruttoria, non promuove l'azione penale.

LA GUERRA DEGLI SCORPIONI DECRETO n° 159, 3 luglio 2003. LA MATTINA DEL 28 LUGLIO 2003 IL PRESIDENTE DELLA CAMERA CASINI APRE LA SEDUTA: I COLLEGHI CHIEDONO COSA SIANO GLI ARACNIDI. NEPPURE IO LO SAPEVO, CREDEVO FOSSE UNA SEDUTA DI GRANDE IMPORTANZA.......HO CHIESTO INFORMAZIONE A QUALCHE RAGNETTO: SPERO NON SIANO IN AULA.

IL TUTTO PER FERMARE UN VICINO DI CASA DI BERLUSCONI CHE COLTIVAVA RAGNI E POTEVA INVADERE LA SUA TENUTA AD ARCORE.

lunedì 18 gennaio 2010

Arance siciliane: bufera tra consorzi per un servizio apparso su Striscia la Notizia.

Un problema di comunicazione



(nella foto navel di Ribera)





Nel corso della puntata di Striscia la notizia di giovedi 14 gennaio 2010, è stata mandata in onda una rubrica "contro i tarocchi", nella quale, in veste di
Presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, Alessandro Scuderi ha mostrato quali caratteristiche possono indicare al consumatore di trovarsi in presenza di arance Tarocco,Moro o sanguinello, invece che di arance bionde.
La finalità del servizio, ovviamente pubblicitaria e di promozione della produzione agrumicola a marchio IGP, ha tuttavia suscitato un vespaio di polemiche. Il raffronto presentato in trasmissione tra un'arancia pigmentata e una bionda poteva infatti indurre il consumatore nell'errore di credere:
1) che un'arancia pigmentata sia, dal punto di vista organolettico, superiore ad una arancia bionda e dunque ad essa sempre e comunque preferibile;
2) che le arance bionde di tipo navel (ombelicate) vengano spacciate nei punti vendita per arance tarocco o pigmentate.
3) che la presenza dell'ombelicatura su una arancia sia segno di minore qualità o di prodotto contraffatto.

La risposta del presidente del Consorzio di Tutela arancia di Ribera DOP non si è fatta attendere: il messaggio giunto ai telespettatori è sicuramente lesivo dell'immagine dell'arancia di Ribera in quanto suo elemento caratterizzante è proprio il cosiddetto " ombelico" elemento che da oggi potrà essere considerato dai consumatori come negativo e quindi caratteristico di un prodotto "taroccato" , ovvero falso o contraffatto, quindi da non acquistare.

Critiche sono giunte al servizio di Striscia la notizia anche dalla Confederazione italiana Agricoltori, la quale ha sottolineato che: esistono anche moltissime arance rosse prodotte in Sicilia, ugualmente buone e vere, ma che, per scelta imprenditoriale, non si fregiano del marchio IGP, con ciò mettendo in guardia contro la confusione che potrebbe ingenerarsi nel consumatore finale.

L'ass. alla agricoltura siciliano ha dichiarato: l'ultima cosa che l'agricoltura siciliana ha bisogno è una guerra tra produttori. Il messaggio trasmesso è fuorviante rispetto al complesso patrimonio agrumicolo della nostra regione ma resto convinto della buona fede dio chi ha realizzato il servizio giornalistico.
(art. di FreschPlaza del 18 gennaio 2010).

sabato 16 gennaio 2010

SI STANNO " MANGIANDO" L'ITALIA INTERA.


Influenza A: vaccini costati 184 milioni di euro.

SCRITTURA SEGRETA CON CONTRATTO MOLTO FAVOREVOLE A NOVARTIS NEL MIRINO DEI CONSUMATORI




Una scrittura privata tra il ministero della salute e la multinazionale farmaceutica Novartis per l'acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino contro la nuova influenza al costo di 184 mln di euro, iva inclusa. Il testo dell'accordo tenuto SEGRETO è stato pubblicato da Altraeconomia; risale al 21 agosto 2009 ed è firmato dal direttore generale del ministero e dall'amministratore delegato di Novartis.

L'accordo contiene una serie di clausole per le quali, nonostante non fossero state rese pubbliche, la Corte dei Conti aveva parlato di condizioni troppo favorevoli a Novartis, fra le quali l'assenza di penali, l'acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite.

Il testo dell'accordo sancisce all'art.2 che il ministero riconosce di non acquisire alcun diritto sui marchi commerciali e che Novartis non concede alcuna licenza sui diritti di proprietà intellettuale; il ministero non è altresì autorizzato ad apportare modifiche alla confezione nè a oscurare marchi su di essa.

All'art. 3, si scrive che, qualora il ministero si trovi nell'impossibilità di ritirare il prodotto Novartis entro 90 giorni, lo stesso sarà considerato "come respinto dal ministero" e Novartis potrà rivenderlo ad altri clienti senza obbligo di risarcimento.

All'art. 4 si spiega che la responsabilità di Novartis è limitata al difetto di fabbricazione e che il ministero è "tenuto ad indennizzare l'azienda da qualsiasi risarcimento in conseguenza di danni a persone o cose causati dal prodotto.

All'art. 9 si specifica che, nel caso in cui il vaccino non sia consegnato per mancato ottenimento dell'autorizzazione all'immissione in commercio e/o di prove cliniche positive, il ministero riconosce forfettariamente a Novartis a titolo di partecipazione ai costi la cifra di 24 milioni di euro al netto di iva.

SI PUO' FARE SOLO UNA CONSIDERAZIONE: POVERI I CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE.

venerdì 15 gennaio 2010

DEPUTATO DEL PD A GIUDIZIO PER CALUNNIA



Anonimi sulla gestione dei rifiuti.


Messina - Il gup di Messina ha rinviato a giudizio il deputato regionale del PD, Giuseppe Picciolo, e l'ex consigliere comunale Ciccio Curcio, accusati di simulazione di reato e calunnia aggravata.

I due politici sono ritenuti dagli investigatori gli autori di lettere anonime inviate tra giugno e luglio del 2007 all'allora sindaco ed oggi deputato del PD Genovese e al procuratore della Repubblica Croce, oggi procuratore a Palermo.
Nelle missive i due avrebbero accusato di illeciti penali Nino Dalmazio presidente della società Messina ambiente Che gestisce lo smaltimento dei rifiuti in città, e l'allora assessore all'urbanistica Catalioto.
Dalmazio e Catalioto si sono costituiti parte civile, insieme all'arch. Germanà che sarebbe indicato da Picciolo come autore di una delle lettere anonime.

I politici che dovranno comparire davanti al giudice monocratico avevano negato la paternità delle missive e presentato una denuncia per diffamazione.

(nella foto il deputato del PD Giuseppe Picciolo).
(tratto da "La Repubblica" cronaca di Palermo del 15 gennaio 2010).

mercoledì 13 gennaio 2010

PALAGONIA CON DUE DEPUTATI ALL' ARS.



DA AUTISTI A POLITICI DI "FAMA"






CUFFARO e SCHIFANI? ERANO AUTISTI COME ME.

Che Totò Cuffaro fosse il "Presidente" che insieme all' "amico senatore" (Dell'Utri) si sarebbe adoperato per una amnistia, era cosa già nota. Ma ai PM, con il suo linguaggio colorito, Massimo Ciancimino racconta la sua conoscenza con Cuffaro.

" Mio padre mi disse che il presidente era Cuffaro". Me lo disse nel 2001. Avevo incontrato Cuffaro a una festa elettorale a casa dell'onorevole Gunnella, che c'era la campagna elettorale, si è venuto a presentare da me e mi ha baciato. Ho detto: ma come mai mi bacia? Poi ho visto che baciava tutti, però mi aveva meravigliato questo atteggiamento espansivo nei miei confronti e l'avevo raccontato a mio padre.
Lui mi ha detto: come, non ti ricordi? E poi mi ha ricordato che faceva l'autista a Mannino quando pure io accompagnavo mio padre alle riunioni.
Poi ho ricollegato, perchè quando accompagnavo mio padre dall'onorevole Lima spesso rimanevo fuori dalla macchina io, Schifani che guidava la macchina a La Loggia e Cuffaro che guidava la macchina a Mannino.
Diciamo "i tre autisti erano questi, oggi altri due hanno fatto ben altre carriere, io no"

( verbale interrogatorio di Ciancimino jr.)

martedì 12 gennaio 2010

LA SANITA' SECONDO LA DESTRA.



Lady Abelli patteggia 1,2 milioni di euro e due anni con la condizionale: scarcerata
Patteggiamento della pena con condizionale e risarcimento di 4,5 milioni di euro anche per Maria Ruggiero, ex segretaria del personaggio chiave dell'inchiesta, l'imprenditore Giuseppe Grossi, il "re delle bonifiche"

Si è chiuso con un patteggiamento uno dei capitoli dell'inchiesta milanese Montecity-Santa Giulia. Ha patteggiato due anni, con pena sospesa, Rosanna Gariboldi, moglie del deputato pdl Giancarlo Abelli, arrestata per riciclaggio il 20 ottobre scorso nell'ambito delle indagini sulle presunte irregolarità nella bonifica dell'area alle porte del capoluogo lombardo, che hanno portato in carcere l'imprenditore Giuseppe Grossi, noto come "il re delle bonifiche".Grazie alla ratifica del patteggiamento, la donna, che quando è finita in carcere era assessore provinciale a Pavia, è uscita da San Vittore, dove era rinchiusa da quasi tre mesi. "Ho trovato più umanità in carcere che fuori", ha spiegato l'ex assessore, appena tornata libera, mentre il marito Abelli ha parlato di fine di "un incubo". "La prima cosa che farò - ha aggiunto il vicecoordinatore nazionale del Pdl - è cercare di aiutarla a superare il trauma che indubbiamente subisce chi è soggetto a una assurdità come la prolungata carcerazione preventiva".Il gip milanese Anna Maria Zamagni ha accolto anche il patteggiamento a un anno e nove mesi di reclusione (pena sospesa) di Maria Ruggiero, ex segretaria dell'imprenditore Grossi, anche lei indagata per riciclaggio.Secondo l'accusa, Ruggiero e Gariboldi "si sono prestate a reinvestire le somme derivanti dall'attività illecita" di Grossi, che sovraffatturando i costi della bonifica dell'area Montecity avrebbe accantonato fondi neri per oltre 22 milioni di euro. Ai patteggiamenti hanno dato l'assenso i pm Laura Pedio e Gaetano Ruta.Il gip ha stabilito la confisca di oltre otto milioni di euro a carico delle indagate. In particolare, l'ex assessore pavese ha messo a disposizione circa 1,2 milioni di euro, soldi frutto del riciclaggio e transitati su un suo conto a Montecarlo. A Ruggiero, invece, sono stati confiscati oltre 5,5 milioni e un appartamento a Milano del valore di 1,5 milioni. Nel motivare la concessione dei patteggiamenti, il gip Zamagni spiega che Gariboldi e Ruggiero "non hanno frapposto ostacoli all'accertamento della verità e il loro comportamento è stato caratterizzato da correttezza e collaborazione".
Questi ultimi, secondo il gip, sono "elementi idonei a ritenere sussistente una limitata capacità a delinquere". Il giudice parla inoltre di "prognosi favorevole di non commissione di ulteriori reati". Nelle scorse settimane, invece, il gip Fabrizio D'Arcangelo, respingendo l'istanza di scarcerazione per Gariboldi, aveva fatto riferimento alla "elevata intensità" e alla "attualità del pericolo di recidiva". Il patteggiamento, ha spiegato il legale di Gariboldi, il professore Ennio Amodio, "non è una resa della mia assistita rispetto alle accuse, ma la scelta di ritornare agli affetti familiari e al lavoro".Gariboldi ha sempre sostenuto di aver commesso "una leggerezza" nell'intrattenere rapporti con Grossi. "I pm - ha aggiunto Amodio - hanno cercato di imboccare la strada politica, ma su questa linea non hanno trovato riscontri probatori perché non ce n'erano".
(12 gennaio 2010)

LA DESTRA GOVERNA IN " ALLEGRIA" ED I CITTADINI PAGANO!




Catania, Scapagnini rinviato a giudizio

CATANIA - L'ex sindaco ed attuale parlamentare del Pdl, Umberto Scapagnini, l'ex responsabile del servizio di Ragioneria, Vincenzo Castorina, e tredici ex assessori di diverse giunte di centrodestra sono stati rinviati a giudizio per falso ideologico nell'ambito dell'inchiesta sul 'buco' in bilancio da centinaia di milioni di euro al Comune di Catania. Prosciolti tre imputati: il ragioniere Francesco Bruno e gli ex assessori Antonino D'Asero e Orazio D'Antoni.La decisione è del Gup Angelo Costanzo che ha però disposto il non luogo a procedere per il capo d'imputazione più grave, l'abuso d'ufficio, sostenendo che il fatto non costituisce reato in assenza di dolo. La prima udienza del processo sarà celebrata il prossimo 30 marzo davanti la terza sezione penale del Tribunale di Catania.Il procedimento ha preso avvio da osservazioni formulate a suo tempo dai revisori dei conti relativamente al bilancio consuntivo dell'anno 2003, sul quale ha mosso rilievi anche la Corte dei Conti. L'indagine avrebbe accertato un deficit di bilancio ammontante complessivamente negli anni a parecchie centinaia di milioni di euro.

venerdì 8 gennaio 2010

L'AGRICOLTURA E' IN GINOCCHIO



I DEPUTATI DEL PARTITO DEMOCRATICO CHIEDONO AL GOVERNO LA DICHIARAZIONE DELLO STATO DI CRISI.


L'agricoltura siciliana è in crisi. E il calatino, come si ricava dalla situazione difficile degli agrumi e di altre colture, non sfugge a questo trend negativo. Ecco perchè servono interventi concreti e immediati che permettano di invertire la rotta.


I parlamentari nazionali del Partito Democratico (Burtone, Samperi, Capodicasa, Cardinale e Beretta) con un'interrogazione al governo Berlusconi hanno chiesto la dichiarazione dello stato di crisi per tutto il settore agricolo siciliano e la conseguente esenzione dal pagamento degli oneri fiscali e previdenziali; l'emanazione di una norma che estenda i benefici previsti per le avversità atmosferiche anche ai danni economici provocati dalla crisi di mercato; il rifinanziamento, in maniera adeguata, del Fondo di solidarietà nazionale per le calamità e per la stipula delle polizze agevolate.

I cinque deputati nazionali del PD hanno inoltre reclamato la conferma per il prossimo triennio, della riduzione degli oneri previdenziali per le aree montane e svantaggiate; un'attenta vigilanza sulla piena applicazione delle disposizioni previste dal protocollo d'intesa sottoscritto fra ministero del tesoro, Abi e organizzazioni datoriali, a favore degli agricoltori.

Gli onorevoli del PD hanno chiesto altresì al governo nazionale "un intervento per modificare i rapporti all'interno della filiera agroalimentare, per un riequilibrio della catena del valore, al fine di assicurare la giusta remunerazione dei produttori e favorire la ripresa dei consumi alimentari".

(fonte "La Sicilia" del 07 gennaio 2010 art. a firma M.M.)

N.B. la foto pubblicata è stata utilizzata, in modo non corretto, da una nota catena di distribuzione nazionale a gennaio del 2009.

mercoledì 6 gennaio 2010

L' AQUILA: IL CROLLO DELLA CASA DELLO STUDENTE? MANCAVA UN PILASTRO



L' ala nord della casa dello studente dell'Aquila crollò anche per la mancanza di un pilastro portante, causando la morte di 8 studenti la notte del 6 aprile scorso. Lo si afferma nella perizia consegnata alla Procura della Repubblica dell'Aquila dai consulenti, nell'ambito dell'inchiesta che vede indagati, per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni, 15 tra tecnici e costruttori.
Il voluminoso documento conferma quanto anticipato nei mesi scorsi anche circa le responsabilità umane precise nel cedimento della struttura, realizzata nel 1965 come magazzino privato ed adibito a residenza universitaria nel 1980.

I periti confermano anche il fatto che la scala di emergenza, oggetto della penultima ristrutturazione nel 2002, è crollata perchè non era saldamente attaccata alla struttura, e che travi e pilastri del piano terra erano intrisi di umidità.
(fonte "La Sicilia" del 06 gennaio 2010)

domenica 3 gennaio 2010

BERLUSCONI: L'ULTIMO VERO COMUNISTA


INOPPORTUNO QUELLO STEMMA RUSSO.


Il giaccone con l'effigie della Marina Russa indossato da Berlusconi nella passeggiata al centro commerciale Villasanta è stato criticato da "AnnaViva", associazione sorta in memoria di ANNA POLITKOVSKAJA.
Il giaccone è un dono di Putin. Secondo AnnaViva, esibirlo equivale a legittimare la repressione dei "dissidenti colpevoli di opporsi al duo Putin-Medvedev".
Evidentemente il Sig. Presidente del Consiglio non vuole perdere occasione per dimostrare la grande stima per il dittatore e suo personale amico russo.

sabato 2 gennaio 2010

QUEL POLITICO "SORVEGLIATO SPECIALE" VISITA BERLUSCONI.



Bartolo Pellegrino ad Arcore: prima dai carabinieri poi a casa di Berlusconi.

Mafia. A dicembre è stato assolto dall'accusa di concorso esterno.

Lo scorso 19 dicembre il Tribunale di Trapani lo ha assolto dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, dichiarando prescritto il reato di corruzione. Da allora l'ex presidente della Regione Sicilia, Bartolo Pellegrino, ex socialista ed ex diniano, ha assunto una serie di iniziative che di fatto lo hanno visto tornare con un certo piglio nell'agone della politica, da dove si era ritirato, suo malgrado, dall'aprile del 2007, quando finì agli arresti domiciliari per l'indagine antimafia che si è adesso conclusa dinanzi ai giudici di primo grado. Il tutto pur restando, però, un sorvegliato speciale, misura che gli è stata inflitta lo scorso giugno dal tribunale delle misure di prevenzione, per via di una serie di rapporti che sono emersi nel corso dei procedimenti di cui è stato oggetto con personaggi mafiosi o in odor di mafia. Ragione per la quale, secondo i giudici, è un soggetto da sorvegliare. Almeno per i prossimi due anni.

Per questo motivo la visita a Berlusconi non è potuta rimanere risevata, Pellegrino ha dovuto comunicare ai carabinieri le ragioni per cui si trovava così lontano dal suo luogo di residenza.

..............fonte "La Sicilia" del 02 gennaio 2010

venerdì 1 gennaio 2010

BUON 2010 A TUTTI VOI.



IL PARTITO DEMOCRATICO DI PALAGONIA AUGURA UN FAVOLOSO 2010 A TUTTI I PALAGONESI E A QUANTI CI SEGUONO CON COSTANZA E SIMPATIA DA TUTTO IL MONDO.