lunedì 31 maggio 2010
mercoledì 26 maggio 2010
lunedì 24 maggio 2010
sabato 22 maggio 2010
LETTERA DAL CARCERE di ANTONIO GRAMSCI ALLA MADRE.
venerdì 21 maggio 2010
GLI USA PREOCCUPATI PER IL DECRETO CHE LIMITA LE INTERCETTAZIONI IN ITALIA.
giovedì 20 maggio 2010
LA COSTITUZIONE CONTRO LA LEGGE BAVAGLIO.
Art. 21. della COSTITUZIONE ITALIANA
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'Autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'Autorità giudiziaria.
Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
mercoledì 19 maggio 2010
ECCO COME BERLUSCONI SFRUTTA IL PIANO CASA.
Il buon esempio
Chi è al potere deve dare l’esempio ai cittadini. Silvio Berlusconi lo sa bene, e bene ha dunque pensato di essere tra i primi a sfruttare le opportunità del tanto atteso “piano casa” del governo.
Tra le 22 richieste pervenute finora in Sardegna c’è anche quella del presidente del Consiglio, che chiede di ampliare la volumetria di Villa Certosa con alcuni bungalow abitabili.
I conflitti di interesse del premier sono talmente macroscopici che a confronto un paio di bungalow dovrebbero far ridere.
Al Cavaliere verrebbe da chiedere, semplicemente, se non fosse il caso per una volta di soprassedere, se insomma fosse proprio necessario, se eccezionalmente non si potesse fare uno strappo alla triste regola del pastone dei ruoli.
A meno che, vista l’aria che tira, Berlusconi non voglia sorprendere tutti e rivelare che la richiesta è stata fatta da altri, naturalmente a sua insaputa.
lunedì 17 maggio 2010
L'EX MINISTRO SCAJOLA NON CONDIVIDE LA DICHIARAZIONE DELLA MOGLIE.
Scajola: "Non è vero che non vado dai pm per non creare problemi ai veri colpevoli"
Nota dell'ex ministro sull'intervista alla moglie pubblicata da Repubblica: "Prego la stampa di non cercare di ottenere dichiarazioni dai miei familiari".
ROMA - "In relazione all'articolo apparso oggi su La Repubblica 1 e riportante un'intervista asseritamente resa da mia moglie, preciso di non condividerne il contenuto. In particolare, non è assolutamente conforme al vero la circostanza che io abbia deciso di non presentarmi dinanzi ai Pubblici Ministeri di Perugia per non 'creare problemi ai veri colpevoli' o a 'persone molto più coinvolte di me'".
La Repubblica.it (17 maggio 2010) © Riproduzione riservata
sabato 15 maggio 2010
SI DIMETTE SONIA RACITI. DANIELA CUNSOLO NOMINATA VICESINDACO.
nella foto l'Ass. Cunsolo
venerdì 14 maggio 2010
ULTIM'ORA: SI SAREBBE DIMESSO ASSESSORE DA POCO NOMINATO.
IL SINDACO: " NESSUN RAPPORTO CON LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA".
mercoledì 12 maggio 2010
ECCO COME I DURI E PURI DEL NORD AMMINISTRANO I LORO TERRITORI.
Truffa all'Unione europea, 14 anni a ex assessore provinciale di Forza Italia.
Bellavita condannato anche a un maxi risarcimento da sei milioni e mezzo di euro.Dodici anni, invece, per la sorella Stefania: il pm aveva chiesto pene meno severe .
PM DI CATANIA: MAI CHIESTO ARRESTO DI LOMBARDO, NE' DEL FRATELLO E DI ALTRI ESPONENTI POLITICI.
Pm Catania:mai chiesto arresto Lombardo
Ne' del fratello e di altri esponenti politici.12 maggio, 12:28
(ANSA) - CATANIA, 12 MAG - La Procura di Catania 'non ha avanzato alcuna richiesta per il presidente della Regione Lombardo o di altri politici'. Lo afferma il procuratore capo Vincenzo D'Agata, anticipando all'ANSA il testo di una sua dichiarazione sulla notizia pubblicata oggi da un quotidiano, secondo cui i pm catanesi avrebbero chiesto al gip l'arresto del governatore, del fratello Angelo e di altri politici.nell'ambito dell'inchiesta aperta sulle indagini del Ros su mafia e appalti.
MAFIA, CHIESTO L'ARRESTO PER RAFF. LOMBARDO, SUO FRATELLO ANGELO, FAUSTO FAGONE, GIOVANNI CRISTAUDO ED IL SINDACO DI PALAGONIA FRANC. CALANDUCCI.
Mafia, chiesto l'arresto di Lombardo "Il governatore ora inquina le prove" .
La procura di Catania alza il tiro dopo l'accusa di concorso esterno. La carcerazione sollecitata anche per il fratello del presidente della Sicilia. I pm convinti di aver documentato i "contatti" diretti tra boss e vertice della Regione di FRANCESCO VIVIANO e ALESSANDRA ZINITI
CATANIA - "Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, e suo fratello Angelo, deputato, devono essere arrestati". L'accusa è concorso esterno in associazione mafiosa. E con loro, entrambi esponenti dell'Mpa, dovrebbero essere arrestati altri tre politici: due consiglieri regionali siciliani, Fausto Fagone dell'Udc e Giovanni Cristaudo del Pdl (vicino all'area che si riconosce in Gianfranco Micciché e che appoggia il governo regionale di Lombardo), e il sindaco di Palagonia, Francesco Calanducci, anche lui dell'Mpa.
La fuga di notizie sull'inchiesta quale sono coinvolti i due Lombardo provocò polemiche, smentite, richieste di interrogatorio. Raffaele Lombardo chiese ed ottenne di essere ascoltato dai magistrati di Catania con l'obiettivo di chiarire la sua posizione e smentire contatti con esponenti di primo piano della cosca mafiosa dei Santapaola che fa riferimento al capo della famiglia, Vincenzo Aiello, arrestato recentemente perché stava per scatenare una guerra di mafia contro un'altra fazione della mafia etnea. Evidentemente le dichiarazioni di Lombardo, rese prima all'Assemblea regionale e poi magistrati, non hanno convinto i pm che lo hanno tenuto "sotto osservazione" al punto da spingere anche il procuratore di Catania D'Agata a firmare la richiesta di arresto per il presidente della Regione e gli altri politici coinvolti in questa maxi inchiesta nata da un voluminoso rapporto dei carabinieri del Ros (oltre tremila pagine) contenente intercettazioni, pedinamenti, fotografie, filmati e documenti relativi a migliaia di delibere, consulenze, finanziamenti e nomine regionali per sostituire nei centri vitali della Regione tutti gli uomini del predecessore Totò Cuffaro. Le indagini - secondo i pm - avrebbero provato il rapporto "diretto" che ci sarebbe stato tra i mafiosi catanesi e Raffaele e Angelo Lombardo, ai quali i boss e i picciotti avrebbero procurato migliaia di voti nelle varie consultazioni elettorali in cambio di favori per ottenere appalti in tutta la Sicilia. Nell'inchiesta è coinvolto un altro consigliere regionale siciliano, Antonino Strano: per lui non è stato chiesto l'arresto perché la sua posizione, rispetto agli altri politici, è giudicata meno grave. Se il giudice delle indagini preliminari di Catania dovesse accogliere richiesta d'arresto della Procura - la posizione di Raffaele Lombardo e del fratello è stata esaminata personalmente dai vertici della Procura - il presidente della Regione e gli altri consiglieri regionali finirebbero in carcere perché per loro non c'è nessuna immunità. Per il fratello del presidente, Angelo, invece, il gip dovrebbe chiedere l'autorizzazione all'arresto alla Camera dei deputati. La posizione di Angelo Lombardo sarebbe ancora più "pesante" di quella del fratello Raffaele. A lui verrebbero addebitati contatti più frequenti con la malavita e con il "corpo elettorale", contatti tenuti nella sua veste di capo della "segreteria" dell'Mpa. Angelo Lombardo avrebbe gestito in prima persona raccolta di voti e raccomandazioni. Agli atti dell'inchiesta intercettazioni di mafiosi e grandi elettori che parlano di Raffaele Lombardo come di "un traditore" perché dopo essere stato eletto era diventato "irraggiungibile". E per questa ragione a Raffaele Lombardo sarebbero giunti pesanti "avvertimenti" da parte delle cosche che hanno compiuto una serie di attentati agli amministratori di Palagonia, una delle roccaforti catanesi dell'Mpa. Ci sarebbe stato anche un "pestaggio" del fratello deputato, episodio del quale si vocifera da tempo ma sul quale non risultata presentata denuncia. Esaminati anche gli "affari" della moglie del presidente, Saveria Grosso, una donna molto attiva, impegnata nel settore fotovoltaico, che doveva realizzare nel Catanese un impianto da 5,6 milioni di euro, in gran parte finanziato con fondi regionali.
"La Repubblica.web". (12 maggio 2010) © Riproduzione riservata
martedì 11 maggio 2010
PRESUNTI RAPPORTI TRA MAFIA E POLITICA: INDAGATO L'ASSESSORE REGIONALE ED EX DEPUTATO DI A.N. NINO STRANO.
domenica 9 maggio 2010
ESPERTO PARRUCCHIERE DIRETTORE DEI LAVORI DI RESTAURO DEI GRANDI UFFIZI.
Bondi, Miccichè e l'appalto Grandi Uffizi
" L'Unità " 09 maggio 2010
sabato 8 maggio 2010
SOLDI BUTTATI: TUTTI GLI SPRECHI DEL GOVERNO.
giovedì 6 maggio 2010
CONTINUANO A PALAGONIA LE PRESSIONI DELLA CRIMINALITA'.
Bruciato il portone dell'abitazione di Daniela Cunsolo (nella foto): "Proseguire sulla strada della legalità".
Il portone bruciato della casa di via Amari.Continuano a Palagonia le «pressioni» della criminalità. All'alba di ieri, in via Amari, ignoti, utilizzando liquido infiammabile, hanno appiccato le fiamme al portone dell'abitazione dell'assessore comunale all'Agricoltura e alle Attività produttive, Daniela Cunsolo. Sarebbe certa la matrice dolosa dell'accaduto. Saranno gli inquirenti a valutare lo scopo intimidatorio di un «messaggio» che potrebbe essere stato anche indirizzato al cognato dell'assessore, l'ispettore dei vigili urbani Alfonso Terranova, che abita nello stesso edificio. Le loro posizioni saranno adesso esaminate dai carabinieri e dalla Procura di Caltagirone, che coordina l'inchiesta. Sul posto si sono recati, ieri mattina, una pattuglia della polizia municipale e il comandante Raffaele Fagone Pulice. Apposite ricognizioni ambientali, con il contestuale avvio di indagini, sono state eseguite dai carabinieri della stazione palagonese, che hanno ricevuto, da oltre un anno, numerose denunce di danneggiamenti da parte di amministratori pubblici, consiglieri e professionisti, che hanno operato, con mansioni istituzionali o tecniche, al palazzo municipale.Sulla vicenda è intervenuto l'assessore Cunsolo, che ha espresso amarezza per il gesto: «La gravità del fatto mi spinge a proseguire sulla strada della legalità. Il mio spirito di servizio per l'intera comunità - ha aggiunto - non piace evidentemente a qualcuno».Una ferma condanna per l'accaduto è giunta dal sindaco Francesco Calanducci: «La vile intimidazione rilancia l'allarme nell'istituzione civile, che resta ancora al centro delle azioni della criminalità. Chi svolge il lavoro con passione, al Comune di Palagonia, costituisce un obiettivo da colpire. Gli impegni e i mandati devono, comunque, proseguire con assoluta determinazione».Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, esprime in una nota la sua solidarietà umana e politica all'assessore Daniela Cunsolo: «Sono sicuro che non sarà certo un atto intimidatorio a condizionare la sua attività, improntata sui più sani principi della legalità. Questo provoca evidentemente reazioni di chi vede nel suo operato una minaccia degli interessi della criminalita' organizzata».Attestati di solidarietà sono pervenuti anche dal presidente del Consiglio comunale, Mario Campisi, dal commissario regionale del Mpa, il sen. Enzo Oliva, dal commissario provinciale, Rosario Sapienza, dal coordinatore d'ambito, Luca De Caro, e dal consigliere Carmelo Liggieri, che a nome del gruppo del Pdl esprime «sdegno per l'ulteriore episodio criminale, che allunga la stagione delle ombre sull'immagine della nostra città e dell'ente locale».
lunedì 3 maggio 2010
IL COORDINATORE DEL PARTITO DEMOCRATICO DI PALAGONIA AVV. SCALIA: E' MEGLIO CHE SI TORNI ALLE URNE.
Palagonia
Il responsabile del Pd, Scalia
«E' meglio che si torni alle urne»
«Dimissioni immediate al Comune di Palagonia e ritorno alle urne»: l'appello è giunto dal responsabile del circolo comunale del Pd, avv. Salvino Scalia, che ha puntato i riflettori, in un comunicato, sulla precaria "agibilità" istituzionale e amministrativa al Municipio.
Per Scalia non è tollerabile "il terzo rinnovo delle cariche, in seno al civico consesso, in meno di due anni d'attività. In assenza di programmi e di idee, occorre restituire la parola agli elettori palagonesi". Analoghe considerazioni sono state riportate nel blog ufficiale del Pd, che punta l'indice su "una politica che non si rinnova" e sui "forti disaccordi" all'interno del gruppo Mpa. In una nota, intanto, il sindaco Francesco Calanducci ha replicato alle dichiarazioni del consigliere Raffaele Malgioglio (pubblicate nell'edizione di mercoledì 28 del nostro giornale). Secondo il primo cittadino, "appare incomprensibile il riferimento alla dittatura bolscevica da parte del consigliere, che si è adoperato per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio. Non intendo avallare - ha concluso Calanducci - il concetto di democrazia di Malgioglio. Riconosco solo il confronto tra maggioranza e opposizione».
Lucio Gambera - "La Sicilia".
01/05/2010