martedì 26 ottobre 2010

TRUFFA, ARRESTATO CONSIGLIERE REGIONALE PDL.

Rifiuti a Minturno, Romolo Del Balzo è accusato per una vicenda legata allo smaltimento

di MASSIMO LUGLI  "La Repubblica -ROMA"



Quando i Baschi Verdi gli hanno mostrato l'ordinanza di custodia in carcere è sbiancato ed è stato colto da un malore. Uno shock inaspettato per Romolo Del Balzo, 55 anni, consigliere regionale del Pdl, travolto, assieme ad altre sei persone, dall'indagine sullo smaltimento dei rifiuti di Minturno, un paese in provincia di Latina finito nel mirino della procura per una storia di immondizia accumulata alla rinfusa, mezzi non funzionanti, carenze amministrative. Accusato di truffa ai danni del comune, Del Balzo (che all'epoca dei fatti era presidente del consiglio comunale e attualmente presiede la commissione Lavori pubblici della Pisana) è finito in ospedale in attesa del trasferimento in carcere. L'esponente del Pdl è scampato, comunque, all'imputazione più grave che si è abbattuta sugli altri indagati: quella di associazione per delinquere.



Un arresto che ha scatenato un prevedibile terremoto politico e molte, tiepide, attestazioni di solidarietà. "Nell'indagine che lo vede indagato l'onorevole auspica celerità per chiarire la sua posizione, rimanendo fiducioso nel lavoro della magistratura" è il commento del consigliere pidiellino tramite una nota del suo ufficio stampa. In manette sono finiti anche un impiegato del comune, Michele Camerata, il dirigente del servizio ambiente, Giuseppe Papa, due dipendenti della Ego Eco, la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nel centro del sud Pontino, Liberato De Simone e Gerardo Ruggeri e due amministratrici della stessa impresa, Augusta Ciummo e Anna Romano.



Le ordinanze di custodia sono state richieste dal Pm della procura di Latina Giuseppe Miliano e firmate dal Gip Costantino de Robbio. I militari della finanza di Formia hanno messo sotto sequestro tre società che operano nel campo dello smaltimento dei rifiuti oltre a immobili e conti correnti per un valore complessivo di 15 milioni.

L'inchiesta, scattata nell'agosto 2008, aveva già fatto due vittime: un funzionario del comune di Minturno e un imprenditore di Cassino. La procura aveva individuato e sequestrato due aree adibite a stoccaggio e smaltimento di rifiuti industriali per una superficie complessiva di 30 mila metri quadrati e scarti per un totale di 84 tonnellate. L'accusa, nei confronti del consigliere regionale è di aver favorito la Ego Eco approfittando della sua posizione di presidente del consiglio comunale.



Nell'ordinanza di custodia del Gip vengono elencati, puntigliosamente, i disservizi che dimostrano come la società abbia approfittato delle protezioni politiche: contributi previdenziali del dipendenti non pagati, nessuna raccolta differenziata, automezzi privati usati per il servizio e che cadevano a pezzi e addirittura senza assicurazione, un gioco di scatole cinesi da un appalto all'altro. Altre sorprese dovrebbero arrivare in futuro e, forse, anche altri arresti eccellenti.